Grandissimo cult degli anni ottanta, Vacanze in America è considerato una delle avventure oltreoceano meglio riuscite di tutto l’operato di Carlo Vanzina. Uscito nel 1984, ha seguito le orme del successo del suo predecessore Vacanze di Natale, sempre diretto da Vanzina e nel quale figurano alcuni degli stessi attori protagonisti, tra cui Jerry Calà, Claudio Amendola, Christian De Sica e Antonella Interlenghi.

La storia è quella di un gruppo di studenti della scuola cattolica San Crispino che parte da Roma alla volta degli Stati Uniti per una vacanza di due settimane, accompagnati dall’insegnante don Rodolfo da Ceprano, conosciuto da tutti come “don Buro” (De Sica) e da un anziano sacerdote.

Tra gli attori esordienti troviamo Fabio Ferrari, interprete di Furio “Pappola” Pittigliani, che durante il viaggio in America si troverà immischiato insieme a De Blasio (Fabio Camilli) e all’esuberante Peo Colombo (Jerry Calà) in simpatiche avventure, tra night club e casinò a Las Vegas. 

Ferrari diventerà ancora più noto al pubblico italiano qualche anno dopo, nel 1987, grazie al ruolo di Chicco Lazzaretti nella serie I ragazzi della 3ª C e in seguito anche per la serie College. L’attore romano, classe 1959, ha raccontato diverse volte di essere molto legato al personaggio di Pappola e a Vacanze di Natale:

Quello fu il mio esordio al cinema, non avevo mai girato nulla. È stato un caso che io abbia fatto quel personaggio, avrei dovuto interpretare un ruolo più piccolo e diverso, un attore si sentì male in America e io presi il suo posto. Per me fu una grande occasione, mi ha portato bene.

Il film è stato visto tantissime volte. Conosco molta gente che sa a memoria il copione. Ero giovanissimo, era il primo film, insieme a me hanno preso Fabio Camilli, un mio amico d’infanzia, siamo andati un mese e mezzo in America, non serve aggiungere altro. Eravamo al settimo cielo. Non ci rendevamo conto che stavamo partecipando a un film che sarebbe diventato un cult. Anche quando l’ho visto al cinema per la prima volta non ho avuto questa sensazione. Non avevo compreso che sarebbe diventato un film di culto”.

Travolto dal successo avuto negli anni Ottanta, Ferrari ha sofferto in passato di una dipendenza dalle droghe pesanti, da cui è uscito dopo un anno e mezzo di terapia.