Wanna Marchi è stata intervista da Il Giorno dopo che la docu-serie sullo scandalo delle televendite è arrivata su Netflix. Ecco le sue parole:

Wanna Marchi, ha visto la serie?
“Mi è piaciuta, anche se per raccontare le nostra vita servirebbero altre puntate. Così è incompleta”.

Poi è arrivata l’inchiesta: i processi e le condanne. Vi siete pentite per le truffe?
“Mai, noi odiamo i pentiti. Non ci piace la gente che chiede scusa per avere uno sconto di pena. Non si torna indietro. Poi sono talmente giovane, ho 80 anni. Sai quanti errori commetterò ancora”.

Ci sono state persone rovinate dalle vostre truffe.
“Ma quali vittime, non ho mai visto persone morire per strada. La vittime siamo noi due, anche se non ci definiamo tali. È stato tutto una farsa, con la campagna mediatica che ci fu, arrivarono solo 78 denunce. Entravano in Tribunale con le proprie gambe e facevano finta di svenire in aula. Hanno detto senza pezze giustificative di aver pagato una cifra e gli è stata riconosciuta triplicata più il danno biologico. Alla fine siamo state truffate noi. Come ha detto Sgarbi, bisognerebbe vedere il lato ironico”.

Sareste disponibili a incontrare, dopo tanti anni, le vittime?
“Io non avrei nessun problema, sono loro che si nascondono. C’è gente che ha speso centomila lire e ha comprato l’appartamento”.