Renato Pozzetto è stato intervistato dal Corriere dove ha ricordato la sua carriera e anche i suoi progetti futuri, ecco un estratto:

Fotografò con anticipo la bolla immobiliare milanese: monolocali a prezzi stellari.
«C’era anche lì un po’ di biografico: io e Cochi, dopo Canzonissima, avevamo cominciato a lavorare fuori Regione. Quando tornavamo dagli spettacoli e trovavamo nebbia in autostrada ci fermavamo in qualche hotel che aveva stanze del genere “taac”».

Come nacque il famoso «taac»?
«Lo diceva sempre un ragazzo simpaticissimo che frequentava il Derby, grosso scommettitore di cavalli: quando vinceva o le cose andavano per il verso giusto, lui diceva “taac”».

Anche nella sua autobiografia Renato Pozzetto ha ripetuto l’aneddoto riportato anche da Sorrisi:

«Quel ragazzo di Piazza Diaz «Tutti, ovunque vada, mi chiedono come è nato il “Taac!” che ho usato sempre, anche nei film. Venne fuori osservando un modo di dire e di fare di un ragazzo che bazzicava la compagnia di Piazza Diaz a Milano ed era un assiduo del Derby. Mentre raccontava le sue avventure, puntava il dito indice sul petto di chi lo stava ascoltando, pronunciando un “Taac!” conclusivo per dare un tocco personale alla narrazione. Si chiamava Mario Valera».

 

fonte corriere