In una lunga e profonda intervista a “La Repubblica”, Andrea Carnevale ha raccontato della sua infanzia e di come sia arrivato a diventare un campione della Nazionale di calcio. L’ex calciatore sottolinea anche le motivazioni che portarono il suo matrimonio con Paola Perego a finire:

“Lei in questi anni ha parlato pubblicamente dei miei tradimenti, della depressione. E tutto questo mi ha danneggiato. Io non sono un uomo da gossip. A giugno scorso ho affrontato l’argomento con Giulia e Riccardo, non volevo pensassero che ho abbandonato lei a 4 anni e lui a 4 mesi: ho commesso i miei errori ma non sono stato l’unico a sbagliare in quel matrimonio. Non voglio che tra qualche anno i miei nipoti leggano che il nonno è stato il più grande puttaniere d’Italia. Io non ho lasciato, sono stato lasciato. E anche tradito”. 

L’ex calciatore ha anche raccontato della sua infanzia dolorosa. Suo padre, Gaetano, nel 1974, uccise la mamma con tre colpi d’ascia. Poi andò al commissariato a costituirsi. Andrea aveva 13 anni:

“Mi fa male quando leggo di queste donne picchiate, violate. Mi ricordo di quando, in paese, parlavamo con i carabinieri di quello che succedeva a casa e ci dicevano: ‘Se non vediamo il sangue…’. Poi, quel giorno, il fiume si è colorato di rosso. Ho detto al maresciallo: ‘Ora vedi il sangue che volevi’”.