Intervistato da Fabrizio Biasin di “Libero”, Antonio Ricci racconta le sue impressioni sulla nuova stagione appena iniziata di “Striscia la notizia”, ammettendo anche di non annoiarsi mai del suo programma:

“Non mi sono rotto le balle di fare Striscia perché sono curioso. Striscia mi permette di soddisfare quotidianamente la mia curiosità, di sfogarmi e di fare casino. È un buon modo per non annoiarmi”.

Ricci porta anche il conto delle querele ricevute da quando ha iniziato il programma:

“Siamo a quota 400 querele, più o meno. Non ne ho persa nessuna. Anzi, una. Sono stato condannato per colpa di un fuori onda di Vattimo, ma poi ho fatto ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo e ho vinto. La cosa bella era la scritta sull’atto: “Antonio Ricci contro lo Stato italiano”, che soddisfazione!”.

Per quanto riguarda Mediaset ammette di essere uno abbastanza litigioso e di avere un patto con Berlusconi:

“Io ho sempre problemi con l’azienda. Ho stipulato un patto con Silvio Berlusconi che resiste anche con Pier Silvio: in trasmissione sono libero, ma i danni sono a carico mio. In ogni caso io non ho esclusive con nessuno, mai avute. Con Silvio abbiamo litigato eccome”

Antonio Ricci ricorda così la cancellazione di Matrioska:

“Mi ero inventato questa cosa dei cori, tra gli altri quello di un gruppo di giovani di Comunione e Liberazione. Li faccio arrivare e loro pensano di partecipare a un programma, boh, etnico. Non so perché ma io mi immaginavo ‘sto gruppo di ragazzi che venivano con la corriera da Rimini e cantavano le canzoni della chiesa tutti insieme con un prete…E invece erano tutti figli di potenti, avvocati, notai… Il capo ufficio stampa dell’epoca era uno di Cielle, li informa che la mia è una trasmissione con Moana nuda e altre cose e questi mandano un Articolo 700, una diffida per bloccare la messa in onda”.