La serie

trasmessa negli Stati Uniti d’America dal 1977 al 1982, per un totale di 81 episodi più due film pilota, la serie è liberamente ispirata al personaggio dei fumetti Marvel Comics Hulk, che però si discosta dalle atmosfere fantasiose del fumetto, abbracciando per lo più tematiche sociali e il tema del fuggitivo per la persona di David Bruce Banner.

La serie televisiva, trasmessa con successo anche in Italia a partire dagli anni ottanta, è stata interpretata da Bill Bixby nella parte dello scienziato e medico David Banner e da Lou Ferrigno, noto culturista e Mr. Universo del 1973, nella parte di Hulk.

La trama

La serie racconta la storia di uno scienziato geniale, il dottor David Bruce Banner, un ricercatore di fama mondiale, specializzato in radiazioni, biologia molecolare e scienze genetiche, che lavora al Culver Insititute in California. Rimasto vedovo in seguito a un terribile incidente d’auto, Banner, sconvolto nel proprio animo per non essere riuscito a salvare la moglie, si tuffa a capofitto nelle ricerche genetiche e radiologiche per sfruttare appieno la forza fisica nascosta in ciascun essere umano.
Trovata una connessione con i raggi gamma, lo scienziato ne utilizza una dose massiccia per bombardare segretamente il proprio corpo. Il suo sistema nervoso e le sue cellule ne risultano pesantemente colpiti, e da allora succede che ad ogni scatto d’ira, o ad ogni sensazione di paura o agitazione, egli reagisce assumendo le sembianze di un gigantesco e terrificante mostro verde, privo di intelligenza e incapace di parlare, ma dotato di una forza imparagonabile, mosso completamente dalla rabbia e dal bisogno di distruggere tutto ciò che vede, per sfogare le proprie pulsioni. Hulk è alto quasi due metri, è di colore verde e dispone di istantanee capacità di guarigione e di rigenerazione dalle ferite, grazie al suo metabolismo, che lavora a una velocità sei volte maggiore del normale.
Quando lo stato di rabbia svanisce, la metamorfosi si inverte. Durante le febbrili ricerche, David scopre come l’essere che porta dentro si risvegli grazie a un ormone che il suo cervello rilascia come reazione contro l’adrenalina, in momenti in cui è preda da forti emozioni quali la paura o la collera, e che la forza fisica di Hulk aumenta o diminuisce a seconda dell’intensità di queste emozioni primarie.
I primi ad avvistare la creatura sono un pescatore e la sua figlioletta, che lo denunciano alla polizia. Subito dopo, il giornalista Jack McGee, che le dà il nome di Hulk (che in inglese significa carcassa, persona grande e goffa). Fornita una sua descrizione alla polizia, questo reporter senza scrupoli giura di dare la caccia al colossale mostro furente, intento a realizzare l’articolo del secolo.
Quando McGee si reca al laboratorio di David e della collega Elaina Marks, e inavvertitamente lo distrugge causando la morte di Elaina, Banner si trasforma in Hulk, e viene conseguentemente creduto ucciso dall’orribile mostro. Approfittando di questo alibi, lo scienziato lascia immediatamente la propria città alla ricerca di una cura alla propria sofferenza.
In ogni paese o città in cui approda sotto falso nome per trovare qualcuno che possa aiutarlo, incappa in qualche brutta faccenda che porta agli scatti d’ira che causano ogni volta la metamorfosi nel mostruoso Hulk, seguita da una visita dell’implacabile McGee, dal quale deve scappare per evitare un colossale scoop giornalistico. Hulk ha in sé tutte le memorie e sensazioni di Banner, da cui è condizionato essendo una sua parte fisica e mentale, e ogni volta che si risveglia si limita a salvare gli amici dello scienziato dai guai, e a scappare per evitare la cattura. Ma ogni volta che il procedimento si inverte, Banner non è in grado di ricordare le azioni compiute dal suo alter ego.
David Bruce Banner intende sopprimere Hulk, e sotto falso nome vaga per gli Stati Uniti d’America alla ricerca di una cura al suo problema

Hulk

Per tutti, è lui il primo e inimitabile Hulk. Lou Ferrigno, il gigante americano (di origini italiane) è, infatti, l’attore che ha raggiunto il successo mondiale grazie alla serie televisiva, dove indossava i (pochi) panni della potentissima creatura verde di casa Marvel. Grazie a quel ruolo, è entrato alla grande nel mondo del cinema, girando circa 27 lungometraggi (quasi tutti d’azione) e 22 tra serie e film tv.

Nel 1977, Robert Fiore e George Butler girarono il documentario “Uomo d’acciaio”, incentrato sulla preparazione dei più grandi culturisti di tutti i tempi alla finale di Mister Olympia 1975, tra cui anche Ferrigno e Arnold Schwarzenegger, quest’ultimo imbattibile nel culturismo. Ferrigno, però, riuscì a batterlo sul fronte cinematografico, ottenendo la parte di Hulk nella serie cult “L’incredibile Hulk”, trasmessa dal 1978 al 1982, rendendolo una star di prima grandezza in tutto il mondo. La sua carriera continua alla grande dividendosi tra cinema, girando “I sette magnifici gladiatori”(1983), di Claudio Fragasso e Bruno Mattei; “Hercules”(1983), di Luigi Cozzi e “Le avventure dell’incredibile Ercole”(1985), diretto da Luigi Cozzi,  e la televisione, dove gira i film tv “Trauma Center”(1983); “Mike Hammer”(1984); “Giudice di notte”(1985); “La rivincita dell’incredibile Hulk”(1988); “Processo all’incredibile Hulk”(1989) e “La morte dell’incredibile Hulk”(1990). È presente un suo cameo in Hulk, film del 2003 diretto da Ang Lee, dove appare come guardiano del laboratorio universitario in cui lavora Bruce Banner, e nel 2008 interpretò lo stesso ruolo nel film di Louis Leterrier L’Incredibile Hulk, in cui doppia anche il gigante di giada.

L’italia

Grande amante della sua terra d’origine, Ferrigno visita più volte l’Italia nei primi anni ’80. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera afferma con rammarico che tanti suoi connazionali rinunciano a recarsi nel Bel Paese perché hanno paura ed aggiunge: «Amo l’Italia, i miei nonni erano di Amalfi. Mi piace molto l’unità della famiglia e il modo in cui gli italiani amano i bambini. Mi piacerebbe che anche in America fosse così».


Il rapporto col nuovo Hulk

In una recente intervista con FabTV Lou ha criticato il nuovo Hulk visto nei recenti film Marvel.

Oggi c’è tutta questa CGI e tutto il resto. Non so che direzione stia prendendo questo Hulk. Questo è il motivo per cui molta gente preferisce guardare indietro, tornano a far riferimento alle vecchie serie perché erano più organiche, più autentiche. Non mi piace il suo aspetto, perché è tutta CGI, e niente può rimpiazzare ciò che abbiamo fatto io e Bill Bixby.

E poi il modo in cui Disney lo sta caratterizzando… Non mi ha impressionato per niente. Hulk dev’essere orrendo, dev’essere selvaggio. È per questo che tanta gente torna alla serie, ho un sacco di fan che mi scrivono dicendomi che non sono per nulla contenti dell’Hulk di oggi” .

Oggi

Oggi Lou è sempre in ottima forma come un tempo, e continua a partecipare in tantissimi film anche se poco conosciuti. Sua figlia Shanna Ferrigno è attrice e produttrice di serie televisive. Anche il figlio Louis Jr. è un attore.