Brandon Lee

Giovane attore statunitense di 28 anni, viene scelto per interpretare il ruolo di Eric Draven nel film diretto da Alex ProyasIl corvo“. Le riprese iniziano, e Brandon brilla come sempre: è intenso, espressivo, bellissimo. Tutti sul set ne rimangono abbagliati, e perfino le tinte cupe e drammatiche del film sembrano alleggerirsi un po’, grazie a lui.
Il 31 marzo 1993 Brandon fu ferito involontariamente e mortalmente da un colpo di pistola mentre stava recitando durante una scena in cui il suo personaggio, Eric, torna nella sua abitazione e ricorda il momento della sua morte. L’arma che lo uccise era in mano a Michael Massee (Funboy nel film).

Secondo i produttori l’incidente avvenne per una serie di sfortunati eventi scaturiti dalla negligenza dei membri del personale che, avendo bisogno di proiettili inerti per una scena di un primo piano del tamburo, li costruirono togliendo innesco e polvere da sparo da veri proiettili invece di comprarli già pronti. Per errore uno dei proiettili non venne però privato dell’innesco e il revolver venne lasciato carico anche dopo la scena. Quando il grilletto della pistola fu successivamente premuto, l’innesco rimasto ebbe abbastanza forza da spingere comunque l’ogiva fino a metà canna, inceppando l’arma. Al momento della scena fatale, la pistola venne caricata con proiettili a salve (munizioni fornite di polvere da sparo ma prive di ogiva, in modo da emettere il suono dello sparo senza però che avvenga effettivamente lo sparo) ma quando venne esploso il colpo l’ogiva precedentemente incastrata nella canna venne sparata allo stomaco di Brandon. In un intervista, il regista del film disse di quella scena: “Lo vidi crollare a terra, con un lamento. Il foro del proiettile mi parve perfettamente simulato e il sangue era forse fin troppo abbondante, ma nel complesso la scena era riuscita a meraviglia e dopo aver gridato “stop” dissi che ne avremmo girata un’altra, più che altro per sicurezza. Sul set tutti si mossero per rigirare la scena e Brandon Lee rimase disteso al suolo, immobile. Visto che non si muoveva, mi avvicinai a lui e notai che la macchia di sangue continuava ad allargarsi. Mi chinai, toccai con il dito quel liquido. Era tiepido e denso, come sangue vero e sul set cadde un silenzio di morte. La prima persona a capire fu Eliza Hutton, fidanzata di Brandon, che faceva parte del cast come assistente alla produzione. Lanciò un urlo e si precipitò verso Brandon, mentre io mi rendevo conto che respirava debolmente e che le sue condizioni dovevano essere gravi. Brandon venne trasportato d’urgenza al più vicino ospedale. I dottori trovarono un corpo metallico nello stomaco che gli provocò la ferita mortale”.

Lee morì più tardi al New Hanover Regional Medical Center di Wilmington (Carolina del Nord), dopo una lunga e vana operazione per rianimarlo, in cui venne rinvenuta l’ogiva.

L’intervista

Attraverso delle interviste rilasciate da Brandon proprio durante il periodo delle riprese, è possibile capire a che punto stava la sua carriera dal suo punto di vista, quello che gli piaceva fare e quello che non apprezzava. Ad esempio in questa clip parla della sua insoddisfazione nel recitare nei soliti film d’azione. Fa venire la pelle d’oca invece vederlo emozionarsi per questo progetto in corso chiamato Il Corvo che “parla d’amore, morte e vendetta”. Tra i passaggi più interessanti segnaliamo anche quel ipotetico ruolo nei panni del padre:

Me l’hanno chiesto più volte ma ho sempre rifiutato. Fingere di essere mio padre, mi ha sempre spaventato. Baciare mia madre farebbe strano, no? Lo prenderei in considerazione forse più in la con gli anni, con una carriera avanzata. Ora è all’inizio, meglio di no.

Ecco la clip: