Fanpge ha raggiunto un altro ex concorrente di Campioni – Il sogno dopo le interviste a Claudio Moschino e Sossio Aruta. Questa volta abbiamo Francesco Gullo, il difensore del Cervia passò alla storia non solo per un rapporto quasi simbiotico con Ciccio Graziani, ma soprattutto perché raccontò a tutti la bugia di aver marcato Alessandro Del Piero nello storico incontro di Champions League tra Basilea e Juventus, terminata col punteggio di 2 a 1 per gli svizzeri.

Nell’intervista, Gullo ha precisato di sentirsi il numero 1 di Campioni. “Adesso ti spiego perché sono io il numero uno. Quel reality stava per chiudere a novembre e l’ho risollevato io con la bugia del Basilea. Quella storia ha fatto ripartire tutto il programma.”

Su quella storica bugia, racconta: La verità è che io al Basilea mi sono realmente allenato per quattro giorni. In quella stagione ho giocato sei mesi nel Chiasso e sei nel Mendrisio. Tra questi due passaggi, ho avuto la possibilità di provare con la primavera del Basilea. Sono andato realmente ad allenarmi con loro, per quattro giorni con quella squadra allenata da Christian Gross che poi ha sconfitto proprio la Juventus.

Quattro giorni non sono una stagione e, soprattutto, non è una partita contro la Juventus. Davide De Zan scoprì l’inganno: era una cosa preparata?

Beh, ho solo ingrandito un po’ quei quattro giorni (ride, ndr) ma non ci fu niente di orchestrato. Assolutamente no. Io ero davvero forte, eh. Non fui preso dal Basilea perché in Svizzera avrei occupato uno slot da extracomunitario, che la squadra non aveva. Quindi mi sono detto, se vado a fare questo programma, dico questa bugia di aver marcato Alessandro Del Piero in Basilea-Juventus. L’ho messa così ed è andata bene. Internet non era come adesso, sono riuscito a farmi prendere anche grazie a questo. Quando poi hanno scoperto la bugia, c’è stato l’effetto al contrario: invece di cacciarmi, il pubblico ha cominciato a volermi bene.

Cosa ti porti dietro da quelle due stagioni?

Ho tre cose che mi porto dietro. Il mio rapporto con Ciccio Graziani è la prima. All’epoca, per me, c’erano due reality: uno era il Cervia coi ragazzi di Campioni e l’altro eravamo io e Ciccio. Il secondo è il mio saluto a Palermo, allo stadio c’erano più di 35mila persone a gridare il mio nome. Io ho origini palermitane, mia nonna e mio padre sono di là, e per me è stata una cosa enorme. Il regista Roberto Cenci lo sapeva e mi fece uscire per ultimo. Fu un’accoglienza da dio del calcio.

La terza cosa?

Il tunnel a Gattuso.

Hai fatto tunnel a Gattuso?

Sì e lo dichiarai al telegiornale, a Studio Sport. Dissi che gli avrei fatto tunnel e così andò.

Come la prese Gattuso?

La prese malissimo. Chiese la mia sostituzione a Graziani. Costacurta mi diceva: “Gullo, fatti spostare perché questo ti mena”. Alla fine della partita, mi ha dato la sua maglia, la conservo ancora e prima o poi dovrò farmela firmare.

Hai ancora rapporti con i ragazzi del gruppo?

Ci sentiamo saltuariamente, siamo più o meno in contatto. Con Ciccio Graziani ci siamo incontrati l’anno scorso a Tiki Taka per parlare del centenario del Cervia e sono andato a promuoverlo lì, su Italia 1 da Piero Chiambretti. Due anni fa, invece, sempre io e Graziani ci siamo ritrovati testimonial insieme alla Gialappa’s per lo spot della nuova Playstation.