Massimo Ceccherini è stato intervistato dal Corriere della Sera dove ha raccontato alcuni aneddoti sulla sua vita e sulla sua carriera. Una delle domande è stata sulla bestemmia all’Isola dei Famosi che ne causò la squalifica:

Cosa pensa la gente di lei?

«Ebbi un momento difficile all’Isola dei famosi, volevo vivere un’avventura sperduto nell’isolotto a pescare, la mia passione, anche se non mi ci vedevo lì. Avevo buone possibilità di vincere ma la vittoria non fa parte di me. Mi scappò la bestemmia che rovinò tutto e mi cacciarono. È una battaglia e un controsenso la mia vita. Mi capita di vedere uno che mi sta antipatico e vado ad amarlo, mentre se uno mi sta simpatico per troppo affetto rovino tutto. Batistuta, il calciatore della Fiorentina, lo amavo talmente che quando lo incontravo nei locali per troppo affetto diventavo fastidioso, lo vedevo che gli davo noia, lo abbracciavo dopo tanti bicchierini».

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Senta, quella storia dello scherzo a Renzi…

«L’hanno un po’ infiocchettata, la storia dell’ortica sul suo sedere coi pantaloni tirati giù. È vera ma hanno esagerato nel raccontarla. Gli facemmo anche di peggio, subì il masa, quel grattino sulla testa che fa un sacco male. Lui non era ancora niente, non faceva politica. Ma non vorrei parlare di lui e di quelli come lui, con quel ghigno. Per capire la grandezza di Gino Strada e del giudice Falcone bastava osservarne lo sguardo. Invece in Renzi tutto incravattato, così come tanti altri in tv, penso alla nuova Isola dei famosi, penso a Ilary Blasi, Vladimir Luxuria, Enrico Papi, ecco vedi nei loro occhi la cattiveria, la spietatezza, quello gli leggi. Di me invece hanno ricordato soltanto la bestemmia».

Mica una cosa da poco.

«Mi vergognai, ne dissi una non cento. Con me si amplifica e amplifica. Nessuno per strada mi ha detto che avevo fatto schifo. È una cosa nella natura dei toscani. Sai chi mi confortò? Roberto Benigni. Mi disse che con la bestemmia ero più vicino a Dio. Mica ce l’hai con l’Onnipotente. Dio non lo pigli in giro, lui lo sa che lo ami ugualmente».

fonte CORRIERE