In un’intervista a “Il Messaggero”, Christian De Sica, 70 anni, racconta i suoi prossimi impegni: la commedia “Chi ha incastrato Babbo Natale” con Alessandro Siani, il remake “Altrimenti ci arrabbiamo” con regia di You Nuts, una fiction, quattro sceneggiature. Eppure l’attore ha un sogno, quello di tornare al cinema con il suo storico compagno di cinepanettoni, Massimo Boldi, ma non per un cinepanettone:

“Ho immaginato una storia più adatta a noi, a quello che siamo oggi: la storia di due vecchi attori di cinepanettoni. Due tromboni rincoglioniti. Mi piacerebbe che a dirigere il film fosse mio figlio Brando, che gira ora a Napoli una storia d’amore horror”

Gli viene allora chiesto se avesse voluto proporre l’idea a De Laurentis. Questa la risposta divertita di De Sica:

“Grazie agli incassi dei 32 cinepanettoni che Boldi e io abbiamo interpretato (ride, ndr), Aurelio ha potuto comprarsi il Napoli…”

L’attore, inoltre, non ha risparmiato qualche stoccata alla tv degli ultimi anni. Anzi, su chi la fa. Sempre più popolato da fiction, il piccolo schermo sarebbe diventato un altro palcoscenico dei social, dove lavora chi ha più follower:

“Ti basta accendere la tv per vedere tanti, troppi attori non professionisti, scritturati solo in base al numero dei follower che hanno sui social. E grazie che sono dei cani”. 

Intanto, per celebrare il padre, in occasione del 47esimo anniversario della sua scomparsa, Christian De Sica sarà l’organizzatore del palinsesto di Rai Storia domenica 14 novembre:

“Ingmar Bergman sosteneva che Umberto D. fosse il miglior film della storia del cinema. Martin Scorsese ha sempre ammesso che senza il neorealismo non sarebbe esistito, per non parlare dell’ammirazione manifestata da Orson Welles. E pensare che Vittorio non ci ha mai dato l’idea di essere un mostro sacro. Al di là di certi suoi personaggi un po’ esagerati, nella vita era una persona semplice, umilissima”.