Christian De Sica è stato intervistato su Repubblica dove ha raccontato alcuni aneddoti della sua carriera e rivelato i suoi progetti futuri. Da poco è tornato al cinema con il nuovo Cinepanettone che lo vede recitare insieme con Massimo Boldi e diretto da Neri Parenti per un revival dello storico trio (In Vacanza su Marte).

Ecco un estratto dell’intervista:

La grande occasione mancata?

“Fui nominato per fare l’ultimo padrino della serie di Coppola. Proprio nel ’79 quando giravo il film con la Vitti a Parigi, i giornalieri andavano alla Paramount a Hollywood e piacquero talmente tanto che mi chiesero di fare il co-star di John Travolta nell’ultimo Padrino, che sarebbe dovuto uscire a Natale nel 1980. Io non ci ho dormito per una settimana. Poi invece Travolta ha voluto fare Urban cowboy e io non ho potuto fare suo cugino. Tornatore aveva scritto per me L’uomo delle stelle ma ero in Brasile sul set e lui prese Castellitto”.

Rimpianti?

“No, ringrazio ogni giorno della mia fortuna. Il figlio dell’attore in Italia non è amato, all’inizio è stata durissima ‘che vo’ ‘sto rompicoglioni’, ho dovuto fare una trafila dura e stupida. Ma nel mio genere sono diventato il numero uno. Papà diceva ‘questo è un mestiere che se sei il numero uno va bene, se sei il secondo o terzo diventa un lavoro da mendicanti, non fai che scendere e salire le scale dei produttori a cercare scritture’. Alla mia età è tragico”.

Non deve essere stato facile affrontare il Covid, qualche settimana fa.

“Sì, ho un’età a rischio. Sul set ero molto protetto, appena è finito il film me lo sono preso, anche mia moglie ma in modo asintomatico leggero, tre giorni di 37 e mezzo, una fiacca tremenda, poi mi hanno curato e sono stato meglio. Teniamo duro e presto, ne sono sicuro, torneremo ad abbracciarci per strada. Ora sto girando un altro set con Alessandro Siani a Cinecittà, Chi ha incastrato Babbo Natale?, sarà il film del prossimo Natale. Siamo protettissimi, due tamponi a settimana. E’ peggio stare in strada che su un set. Con Alessandro l’amicizia è nata nei primi cinepanettoni, si è cementata con Il principe abusivo, che abbiamo portato anche in teatro. Tra i due anni del mio spettacolo Cinecittà e i due in tour con lui, ho preso trenta chili. A teatro fai tardi, ceni a mezzanotte e dormi. Io nella vita ho avuto varie taglie, a settant’anni è difficile buttare giù ma ci proverò”.