Così fan tutte è una commedia erotica all’italiana del 1992 diretta da Tinto Brass, con protagonisti Claudia Koll e Paolo Lanza. Fu il film che lanciò la carriera di Claudia Koll, facendola diventare una delle dive erotiche italiane più conosciute degli anni Novanta.

Trama Così fan tutte

Diana e Paolo sono felicemente sposati, ma il rapporto coniugale sembra non bastare alla donna per soddisfare le sue pulsioni sessuali e voglia di trasgressione. Su consiglio di una sua collega, Diana decide di scavalcare il vincolo matrimoniale e inizia a frequentare sia un cugino veneziano che il francese Alphonse. Convinta di rivitalizzare il rapporto matrimoniale, Diana racconta le sue scappatelle a Paolo, pur facendogli credere che si tratti solo di fantasie irrealizzate, ma quando questi scopre i segni sul corpo di Diana, decide di lasciarla. La ragazza, tuttavia, è pronta a tutto pur di riprenderselo e inizia con lui un gioco di seduzione atto a far riconciliare la coppia.

Il passato di Claudia Koll che non le appartiene più

Claudia Koll ha più volte ribadito di essersi messa alle spalle quel passato da diva erotica, prendendone fortemente le distanze. Per molti anni ha rinnegato con veemenza la sua partecipazione al film di Tinto Brass, forte di una conversione spirituale che l’ha portata ad abbracciare la fede e dedicarsi a tutt’altre attività.

In una recente intervista, ha commentato così la sua partecipazione a Così fan tutte:

“I miei esordi non hanno rispecchiato quello che era il desiderio del mio cuore. Andai via di casa perché volevo fare l’attrice mentre i miei mi consigliavano di studiare medicina, io vengo da una famiglia di medici. Noi diamo sempre la colpa agli altri dei nostri errori, ma sono io che ho sbagliato, sono io che ho fatto un errore di valutazione”.

Fu un film che la cambiò profondamente, spiega:

“Ho pensato che avrei cavalcato l’onda per poi scegliere quello che volevo. Invece è stato difficile. In una pagina di diario che ho ritrovato dopo tanto tempo vi posso assicurare che ho scritto che mi ero accorta di ciò che avevo perduto: una certa pulizia nel linguaggio. Io mi accorgevo che da quando avevo girato quel film avevo cominciato ad essere maliziosa, a fare i doppi sensi, a dire parolacce, cose che non rientravano nella mia educazione. Io mi rendevo conto di aver sbagliato in base agli insegnamenti che avevo ricevuto”.

Oggi, dopo la sua conversione, ha serie difficoltà a vedere quelle immagini:

“Mi danno fastidio queste foto del passato con Tinto Brass. Io sono un’altra persona oggi e dover parlare solo del mio passato, guardando indietro, sapendo che invece io sono proiettata verso il futuro, in avanti, un po’ mi fanno sentire… non so…Non è né imbarazzo né vergogna, è fastidio proprio. Mi dà fastidio vedere un’immagine che mi ricorda qualcosa che è passato, ma passato nel senso che sono contenta che è passato. Il fatto di essere stata un oggetto del desiderio e magari di esserlo ancora per chi non ti conosce e non sa nulla della tua evoluzione, è qualcosa che ti offende o no?”

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