Ospite di “Verissimo”, Donatella Rettore rievoca i momenti più difficili della sua esistenza, come la morte del padre, un trauma che l’ha portata a suo malgrado verso un periodo buio:

“E’ stata dura uscirne. Avevo attacchi di panico fetenti e cattivi. Stai benissimo e poi ti arrivo un laccio al collo che ti fa sudare. Dagli attacchi di panico sono passata alla depressione, ma è tutto insieme Ho fermato due volte un aereo in fase di decollo. Sono andata in analisi e mi sono aiutata anche da sola. Serve tanta volontà”.

Inoltre l’artista racconta di aver avuto problemi con l’accettazione di se e del suo corpo, tanto di aver sofferto di bulimia:

“Sono stata bulimica, compensavo quello che mi mancava. Semplicemente non mi amavo. Noi abbiamo un ruolo, dobbiamo alleggerire, non sempre dobbiamo portare un messaggio. Dobbiamo alleggerire la realtà, che non sempre è splendida splendente”.

E, poi, il tumore, asportato durante la pandemia:

“Mi hanno detto: ti devi operare prima che lui ti levi dalla faccia della terra. Paura? Non ho mai avuto paura. Ti fai mille storie, chiaramente. E me le sono fatte le storie. Col dottore, ho voluto parlarci da sola perché non volevo appesantire mio marito ancora di più di quello che era. Oggi sono sempre sotto controllo. Spero che la prevenzione salvi sempre più persone”.