Eric Clapton non suonerà nei locali dove è richiesta la vaccinazione anti-Covid e quindi il green pass. Anche a costo di far saltare più di un concerto del tour mondiale  di cui due date sono previste anche in Italia. L’annuncio arriva all’indomani delle direttive del primo ministro inglese Boris Johnson sull’obbligo del “Green Pass”:

“In seguito all’annuncio del primo ministro di lunedì 19 luglio, il mio onore mi obbliga a fare un annuncio a mia volta. Voglio dire a tutti che non suonerò mai su alcun palco alla presenza di una platea discriminata – ha sottolineato – Se non sarà possibile a tutti poter assistere al concerto, mi riservo la possibilità di poter cancellare lo show”.

Come riportato dal “Guardian”, Clapton ha diffuso la sua posizione tramite l’account Telegram dall’architetto e produttore italiano Robin Monotti, da sempre scettico sull’efficacia dei vaccini. Anche il chitarrista inglese non ha mai fatto mistero dei suoi dubbi, lamentando di aver avuto una brutta esperienza con il vaccino AstraZeneca. A febbraio, infatti, dichiarava: “Ho fatto la prima dose di AstraZeneca e ho iniziato ad avere molte reazioni che sono durate per dieci giorni. Dopo circa sei settimane sono stato contattato per il richiamo e gli effetti sono stati disastrosi”.

Non è la prima volta che la leggenda del rock britannico si dimostra molto critico nei confronti delle decisioni in merito alla pandemia: nell’ultimo anno e mezzo il chitarrista ha più volte palesato di nutrire un forte scetticismo verso l’efficacia del lockdown e dei vaccini. Eric Clapton assume, così, una posizione opposta a quella del cantautore e chitarrista Bruce Springsteen e di altri suoi colleghi che, invece, per le loro prossime performance richiederanno un pubblico completamente vaccinato.

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