Nel 1980, appena mostrato a tutto il mondo il suo “Shining”, Stanley Kubrick aveva già deciso quale sarebbe stato il suo prossimo progetto: un film che descrivesse cosa fosse la guerra. Sette anni dopo, ecco che usciva Full Metal Jacket.

Basato sul romanzo The Short-Timers di Gustav Hasford, il film del 1987 – scritto da Kubrick, Hasford e Michael Herr – ebbe subito un impatto potente, ma soprattutto duraturo, capace ancora oggi di lasciare il segno all’ennesima visione. Si perché Full Metal Jacket è molte cose. Un film epico sulla guerra del Vietnam, un gelido capolavoro di cinematografia, un trampolino di lancio per attori (Vincent D’Onofrio aka Palla di Lardo per citarne uno) o, perché no, una divertente e saggia raccolta di battute, diventate storiche, uscite dalla bocca di Ronald Lee Ermey/Sergente Hartman, che all’epoca non era neppure un attore. Proprio su di lui dedicheremo il nostro approfondimento.

Come R. Lee Ermey ottenne il ruolo del Sergente Hartman 

R. Lee Ermey non fu la prima scelta per il ruolo del Sergente Hartman, vero protagonista, insieme a Palla di Lardo, di tutta la prima metà del film. Anzi, venne inizialmente ingaggiato solo come ‘assistente e consulente militare’, data la sua esperienza.

All’epoca Ermey, che era stato veramente un istruttore dei Marines di Parris Island durante la guerra, aveva poco più di quarant’anni ed era apparso in una manciata di film, tra cui The Boys in Company “C” (un film del 1978 sempre sulla guerra del Vietnam) e Apocalypse Now nei panni di un ufficiale elicotterista.

Il video e le improvvisazioni

Nel 1986, Kubrick lo chiamò in veste di assistente, mentre il ruolo del Sergente Hartman venne affidato a Tim Colceri (lo stesso attore che poi finì per fare colui che spara brutalmente ai civili dall’elicottero). Ermey, però, si interessò subito alla parte e registrò un video-provino in cui generava un flusso spontaneo di insulti (sboccatissimi) contro un gruppo di comparse che gli lanciavano arance e palle da tennis. Visto il video, Kubrick cambiò idea e gli affidò la parte di Hartman, suggerendo che fosse proprio lui a scriversi da solo i dialoghi. E infatti così fu. Molte delle battute nella scena inziale in cui Hartman urla ai suoi soldati furono del tutte improvvisate (una cosa molto rara nei film di Stanley Kubrick, notoriamente un perfezionista).

Le performance di Ermey erano così impeccabili che Kubrick ebbe bisogno solo di due o tre ciak per filmare le sue scene (altra cosa estremamente rara per lui). L’unico caso in cui ci furono più ciak fu nella “scena della ciambella”, quando scopre che Palla di Lardo teneva un dolce nascosto tra i suoi averi. Quella scena venne girata 37 volte, al punto che la sua voce continuava a sparire di tanto in tanto.

Per rendere la disparità di posizione e le reazioni delle reclute il più convincenti possibile, Matthew Modine, Vincent D’Onofrio e gli altri attori non avevano mai incontrato R. Lee Ermey prima delle riprese. Stanley Kubrick ha anche fatto in modo che Ermey non fraternizzasse con gli attori tra una ripresa e l’altra.

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L’incidente e lo stop alle riprese

Nel bel mezzo della produzione di Full Metal Jacket, R. Lee Ermey fu coinvolto in un incidente d’auto. All’1:00 di notte sbandò fuori strada, rompendosi tutte le costole del lato sinistro. Nonostante la gravità delle lesioni, continuò a lampeggiare le luci della sua auto fino a quando un automobilista lo notò e chiamò i soccorsi.

Stanley Kubrick affermò in un’intervista che ci vollero quattro mesi e mezzo prima che Ermey potesse tornare a lavoro. In seguito al suo incidente, infatti, la produzione si sospese, andando incontro ad un forte ritardo. In alcune scene del film si può notare come l’attore non muove affatto il braccio sinistro, la parte lesionata dall’incidente.