E’ diventata definitiva la condanna a cinque anni di reclusione per Gabriele Paolini, noto alla cronaca e a molti telespettatori per essere “il disturbatore tv”. La Cassazione ha confermato la sentenza emessa a settembre dalla Corte d’appello di Roma nei confronti di Paolini per l’accusa di induzione alla prostituzione minorile, produzione di materiale pedopornografico e tentata violenza sessuale su minori.

 Sui social ha confermato il tutto tramite un post:  “Il mio avvocato mi ha informato della decisione dei supremi giudici – ha detto Paolini rendendo nota la sentenza – sono disperato. Vorrei non fosse finita così. Nelle prossime ore mi andrò a costituire all’Autorità di polizia”.

La vicenda riguarda una serie di rapporti sessuali avuti con alcuni minorenni in cambio di soldi e regali. In particolare nell’ordinanza di arresto il gip scriveva che l’uomo ha messo in atto nei confronti dei ragazzini un “insistente tentativo di persuasione, pur a fronte delle palesi resistenze oppostegli, con modalità espressive di reiterata e collaudata tecnica di induzione”. Accuse che l’imputato ha sempre respinto con fermezza negando di aver mai indotto un minore alla prostituzione.