Il film

Parliamo di Grandi Magazzini, la famosa commedia all’italiana del 1986, diretta dal duo di registi composto da Castellano & Pipolo che ne hanno scritto il soggetto e realizzato la sceneggiatura.

Nel cast sono presenti tantissimi interpreti molto noti nel panorama cinematografico italiano come Enrico Montesano, Michele Placido, Nino Manfredi, Massimo Ciavarro, Christian De Sica, Renato Pozzetto, Massimo Boldi, Lino Banfi, Paolo Villaggio, Laura Antonelli, Heather Parisi, Sabrina Salerno, Paolo Panelli, Ornella Muti, Leo Gullotta e tantissimi altri ancora. Praticamente sono gli Avengers nostrani. Il film è diviso in episodi che riguardano vari personaggi che hanno a che fare con i Grandi Magazzini e che si intrecciano per oltre due ore di esilarante divertimento.

La trama

Il direttore di un grande magazzino è alle prese con una cliente miope che è addirittura salita su un cornicione dello stabile; con un vecchio attore in declino che non riesce a pronunciare la battuta giusta per lo spot pubblicitario; con un eccentrico punk che ha vinto in premio merce per un valore di 500.000 lire che non riesce a incassare nonostante l’aiuto di una volenterosa commessa. Altri problemi arrivano quando un timido addetto alle pulizie, Evaristo, viene scambiato per il figlio di Gruber, il direttore della catena commerciale. Il direttore del personale, Anzellotti, a caccia di raccomandazioni, non esiterà a infilargli sua moglie nel letto.

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Marco Giallini

Aveva appena 23 anni Marco Giallini quando fu scelto per il film. Disse in una vecchia intervista a Verissimo: “Sono venuti alla scuola di recitazione e cercavano ragazzi alti davano 250mila lire a testa. Dissi “Per 250mila lire vengo anche a piedi”. Non sapevamo nemmeno chi ci fosse nel film, ci hanno subito portati a Cinecittà”.

Nel programma tv “Stasera c’è Cattelan” poi l’attore romano ha ricordato l’esperienza aggiungendo:

Non ho mai visto il film per intero, sono stato scelto perché vennero a cercare per quella scena dei ragazzi di bella presenza, nella sua scuola di recitazione. Pagarono una bella cifra per un un impegno di qualche ora che equivaleva a più della metà dello stipendio mensile di mio padre. Di quella giornata ricordo molto bene di aver incontrato per la prima volta Giancarlo Magalli e di averlo salutato. Si trovava anche lui in quel momento a Cinecittà anche se non c’è nel film.