I Queen con un leader come Freddie Mercury, omosessuale in tempi storici sfavorevoli, non potevano non essere espliciti con le loro canzoni e i loro testi. Figuriamoci con i videoclip, dove hanno tentato di mettere in video l’essenza di alcuni loro brani un po’ più spinti. Ovviamente scontrandosi contro la censura dell’epoca. 

Bicycle Race

Il primo caso è stato pubblicato il 13 ottobre 1978 come primo estratto dal settimo album in studio Jazz del 1978. Si tratta di Bicycle RaceFat Bottomed Girls. Due brani differenti ma che si incrociano non solo nel testo dove una fa riferimento all’altra, ma soprattutto nel videoclip di, appunto, Bicycle Race. Il videoclip diretto da Dennis de Vallance, è particolare perché consiste in una gara di ciclismo tra 65 donne nude al Wimbledon Greyhound Stadium. Per quel giorno di riprese vennero affittate decine di biciclette; tuttavia, quando l’azienda Halford’s Cycles che le diede in affitto si accorse del “modo” in cui vennero usate, chiese il riacquisto di tutti i sellini. Il videoclip venne successivamente censurato, compreso il fotogramma che fa da copertina al singolo (che fu accoppiato con Fat Bottomed Girls), in cui compare la vincitrice di quella gara. Nonostante questo però il video e il singolo ebbero un grande successo di pubblico: la scelta della band va sicuramente incontro all’idea di voler infrangere i tabù morali molto presenti nella società, come quello della nudità.

 

Body Language

Anche Body Language ha subito lo stesso destino, a causa di un titolo eloquente e di tanta promiscuità. Pubblicato il 19 aprile 1982, è il secondo estratto dal decimo album in studio Hot Space. A completare il tutto, ci sono diverse scene d’amore omosessuale, poco accettabili per un pubblico medio ancora abbastanza arretrato. Il videoclip della canzone infatti fu il primo ad essere messo al bando da MTV per il suo contenuto erotico. Tuttavia, il singolo ebbe un riscontro migliore negli Stati Uniti, dove Body Language arrivò fino alla posizione numero 11 della Billboard Hot 100.

In realtà anche I Want To Break Free subì dei freni, visto che il clip negli Stati Uniti venne considerato di cattivo gusto, e subì una sorta di censura che ne impedì la trasmissione televisiva.