Il film

Il corvo – The Crow uscito nel 1994 e diretto da Alex Proyas. Fu distribuito negli Stati Uniti dalla Miramax il 13 maggio 1994 e, nonostante i numerosi contrattempi produttivi dovuti alla morte di Lee, fu ben accolto dalla critica per l’unicità di stile visivo, premessa e profondità emotiva e per il suo omaggio all’attore defunto. Il film debuttò al vertice del botteghino e divenne un film di culto, dando origine a un franchise che include tre sequel e una serie televisiva.

La trama

Eric Draven e Shelly Webster sono due giovani innamorati in procinto di sposarsi. Ma la notte prima delle nozze, la terribile Notte del Diavolo, così chiamata a causa della puntuale esplosione di violenze in città, quattro balordi chiamati T-Bird, Skank, Funboy e Tin Tin irrompono nel loro appartamento e, a turno, picchiano e violentano selvaggiamente Shelly. Nel frattempo rientra in casa Eric che viene accoltellato e lanciato dalla finestra, dopo che due dei quattro gli sparano una pallottola nel petto. Shelly morirà, dopo 30 ore di sofferenze, in ospedale.

Un anno dopo la sua morte, un misterioso corvo si posa sulla tomba di Eric ed il giovane resuscita. Grazie al corvo un’antica leggenda diventa realtà ed Eric può preparare la vendetta contro coloro che hanno portato tanto dolore nella sua vita, tanto da farlo tornare dal regno dei morti. Reso invulnerabile dalla sua nuova natura ultraterrena, Eric si aggira silenzioso e rapido nei vicoli della città.

Il corvo è il tramite tra il regno dei vivi e quello dei morti, i suoi occhi sono gli occhi di Eric, che in questo modo può avere una veduta aerea dal punto in cui il corvo si trova. Ritroverà, in questo modo, Sarah, la giovanissima amica che sente molto la loro mancanza, e sarà aiutato da un coscienzioso agente di polizia, Albrecht, che era rimasto al fianco di Shelly in quelle 30 ore di agonia e che Draven, essendo morto, percepirà attraverso gli occhi del poliziotto. Così il giovane scova, uno ad uno, i quattro balordi vendicandosi senza pietà.

L’incidente

Era il 31 marzo del 1993, quando negli studi di Los Angeles, dopo due mesi di lavorazione e ad otto giorni dalla conclusione de “Il Corvo”, venne girata la scena mortale in cui Eric Draven (Brandon Lee) entrando nel suo appartamento con la spesa viene aggredito da alcuni malfattori e colpito con un colpo di pistola da Funboy (l’attore Micheal Masee).

Il colpo era a salve, ma in canna era rimasto il frammento di un’altra cartuccia sparata in una delle riprese precedenti. Morte accidentale, quindi, e non addirittura omicidio, come si era ipotizzato, arrivando anche a sospettare che il proiettile a salve fosse stato sostituito da uno vero. In seguito, da un esame balistico, nella pistola viene ritrovato un frammento del colpo a salve esploso in precedenza. La tragedia scosse molto Micheal Masee che fu perseguitato tutta la vita per quello che era successo, essendo stato lui a sparare il colpo fatale.

Le scene senza Brandon

Al momento della morte di Lee il film era già quasi terminato: l’attore perse la vita a soli tre giorni dalla fine delle riprese, per cui gran parte del materiale necessario era ormai stato girato. Nonostante la tragedia, la produzione proseguì dopo un periodo di pausa con la scelta di un sostituto. Non poteva che essere così dato gli investimenti a finanziare il progetto.

Le scene mancanti furono dunque ottenute grazie all’intervento di alcune controfigure e al riutilizzo di scene già realizzate in precedenza con Brandon Lee ancora in vita. La scelta ricadde su Chad Stahelski. Nome particolare dato che era la sua prima come attore. Situazione difficile per l’interprete perché non solo doveva sostituire Brandon Lee ma avrebbe dovuto comportarsi  e parlare come lui. Una grande mano gli è stata data dal regista Alex Proyas. Fondamentale nell’istruire Stahelski e portare a termine il film. Non solo, si fece anche un forte uso della computer grafica e per quegli anni era anche una mossa azzardata: era una tecnologia ancora poco sviluppata. Quindi, tra le scene realizzate con l’aiuto di controfigure e CGI ci sono: la sequenza in cui Eric, dopo essersi risvegliato dalla tomba, entra nel suo appartamento. La scena in cui cade dalla finestra (il suo volto venne montato sul corpo di uno stuntman). E quella in cui Eric si trucca: il riflesso nello specchio rotto è stato montato e adattato alle crepe in digitale, mentre la persona che si trucca è una controfigura.

In quest’interessante video potete vedere la post-produzione direttamente, mentre i tecnici sono al lavoro:

Stahelski poi ricorda il suo primo incontro con Brandon Lee, ben prima delle riprese de Il Corvo: “Era un tipo molto carismatico. Ci siamo conosciuti grazie alle arti marziali in un posto chiamato Inosanto Martial Arts Academy che è molto conosciuto nell’ambiente degli stunt men di arti marziali, era stato fondato dal padre, ovviamente, ecco come ci siamo conosciuti tutti. Una grande persona“.