Era il 1966 quando sugli schermi cinematografici italiani irruppe un film che molti ricorderanno per la quantità di lacrime versate: Incompreso. Diretto da Luigi Comencini, il film è tratto dal romanzo omonimo di Florence Montgomery e venne presentato in concorso al Festival di Cannes 1967. Nel 2002 uscì anche un remake televisivo, con protagonisti Luca Zingaretti e Margherita Buy. 

Trama

La storia è quella di Andrea, un bambino di 8 anni che vive a Firenze con il padre, un console britannico, e con il suo fratellino di 4 anni, Milo. Andrea vorrebbe più di ogni cosa l’affetto e la vicinanza del padre, ma viene spinto dal suo atteggiamento a rinchiudersi in sé stesso, mentre sente vivissimo il dolore per la morte della mamma e coltiva l’affetto per lei con altre nascoste manifestazioni. Oltre a ciò, soffre tanto per le continue attenzioni che tutti sembrano dare al fratello più piccolo, ignorando lui. Un giorno, in seguito ad un litigio con il padre provocato da una bugia di Milo, Andrea sale su un tronco di un albero, che però si spezza in due: il bambino cade rovinosamente in acqua e la caduta gli causa una lesione alla colonna vertebrale.

Disteso su un divano e molto pallido in volto, il bambino rivela al padre tutta la sua angoscia per la morte della mamma, e afferma di aver creduto che il padre non gli volesse bene. Solo allora il console capisce di aver sbagliato tutto: affranto, dimostra finalmente al figlio tutto il proprio affetto, e Andrea, confortato dalle tanto attese parole, muore tra le sue braccia, fissando il ritratto della madre appeso alla parete.

Insomma, un film che di pacchi di fazzoletti ce ne ha fatti finire in abbondanza. 

Ma com’è proseguita la carriera del protagonista, del film degli anni Sessanta, Stefano Colagrande? Scopriamolo.

Stefano Colagrande oggi fa il medico

Nei panni del povero Andrea troviamo Stefano Colagrande, all’epoca undicenne.

Quando il regista Comencini fece il giro delle scuole di Firenze, in particolare delle quinte classi elementari, per trovare attori non professionisti adatti al ruolo, Stefano era assente. L’incontro con il regista avvenne poi nella sua abitazione di Firenze, dove Comencini andò a trovarlo. Dapprima ci furono resistenze, in quanto Stefano temeva che l’impegno per il film potesse ostacolare il suo anno di studio e l’esame di passaggio alle medie. Si trovò poi un accordo per fare il film senza perdere la scuola, con l’aiuto del suo bravo maestro (Sergio Corsi).

Dopo Incompreso, che gli valse uno speciale David di Donatello da dividere con Simone Giannozzi, l’altro bambino che nel film interpreta suo fratello minore, Stefano interpretò Gli angeli del fango, suo secondo ed ultimo film. La carriera da attore, però, non proseguì dopo queste uniche parentesi: Stefano preferì continuare gli studi, laureandosi in Medicina e Chirurgia. Nel 1985 si è specializzato in Radiologia Diagnostica presso l’università degli Studi di Firenze, dove tuttora lavora come docente. Oggi ha 65 anni, vive nel capoluogo toscano con la moglie e i due figli ed esercita con successo la professione di medico.