Lo storico presentatore di “Giochi senza Frontiere”, la trasmissione più vista a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 in cui vi erano giochi di abilità simili a quelli visti nel Genodrome, è stato intervistato dal settimanale “Oggi”, e ha detto il suo parere riguardo gli incidenti dei giorni scorsi avvenuti nella trasmissione “Ciao Darwin”




Ettore Andenna ha raccontato che in più di undici anni di “Giochi senza Frontiere” non ci sono stati incidenti particolari, tranne un caso nel 1996 in cui ci fu un ragazzo che si ruppe una caviglia:

“Ma non per colpa del gioco, per colpa della sciocchineria del concorrente che ha voluto buttarsi giù da 5 metri per guadagnare tempo”.




Tutto sta nella prevenzione, e in quello noi eravamo maniacali, avevamo addirittura una squadra che tenendo anche conto della foga dei concorrenti, testava ogni gioco per evidenziare anche la minima criticità. L’unico problema che io ricordi fu un ragazzo che si ruppe una caviglia nel 1996 a Torino. Nella deriva di oggi forse si pensa più alla spettacolarizzazione… Detto questo, Bonolis non c’entra, se c’è una responsabilità è di altri.