Il film

L’esorciccio è un film uscito nel 1975 diretto e interpretato da Ciccio Ingrassia. Parodia del famoso L’esorcista(1973), è il secondo film diretto da Ingrassia dopo Paolo il freddo (parodia di Paolo il caldo). Protagonista del film Lino Banfi.

La trama

Tutto inizia col ritrovamento di un amuleto durante gli scavi archeologici nell’Iran. L’amuleto finisce in un paesino del Lazio e viene trovato da Luigino, figlio del Sindaco, Pasqualino Abate. Il ragazzo, decenne, si scatena eroticamente e violenta tutta una serie di ragazze. Da qui il ricorso a un medico quindi a uno stregone paesano: Esorciccio accompagnato dall’aiutante Satanetto. La vicenda si complica perché, essendo prossime le elezioni, Pasqualino Abate vuole essere riconfermato sindaco contro l’avversario Turi Randazzo. Interviene anche la polizia investigativa, mentre nei posti più impensati di casa Abate compare e scompare il demonio in persona. Gli esorcismi sono efficaci solo in apparenza poiché la possessione diabolica cessa appena l’indemoniato si libera del pericoloso amuleto. Da Luigino l’amuleto passa alla figlia del sindaco che improvvisa uno spogliarello dinanzi a un monsignore, quindi alla moglie del sindaco a cui cresce la barba, al sindaco stesso che si comporta in modo indecente proprio il giorno stesso della sua rielezione; passa ad altre persone, combinando un cumulo di guai nella storia.

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L’intervista di Ciccio Ingrassia

Cosi Ciccio Ingrassia raccontò la scelta di non lavorare con Franco Franchi nel film:

Dopo l’esaurimento nervoso e la lunga convalescenza successiva ad una operazione d’ulcera, mi sentivo un uomo finito mentre Franco aveva continuato da solo. La coppia sembrava irrimediabilmente sciolta e decisi di dimostrare soprattutto a me stesso che avevo ancora qualcosa da dire. La nuova avventura consentiva di esprimermi in piena autonomia sottraendomi ad una eventuale soggezione psicologica nei confronti del mio compagno e di verificare la reale considerazione del pubblico nei miei confronti.

La parodia del titolo già di per se garantiva il 50% del successo. Mi fu anche concesso di utilizzare Lino Banfi, agli inizi della carriera cinematografica che diede buona prova, di se. Rispetto a “Paolo il freddo”, che era anche prodotto da me, “L’esorciccio” partiva con un budget molto basso che la distribuzione DVAR International non copriva del tutto. Per ovviare a questo limite ho fatto di necessita virtù trasformando addirittura in set casa mia e utilizzando quasi tutta la pellicola girata, con un cast impegnato soltanto pochissimi giorni. Anche se il titolo metteva in evidenza il mio nome, il vero protagonista era Banfi.

Mi è comunque restata la curiosità di vedere Franco alle prese con il diavolo e gli esorcismi, infatti quando ci riavvicinammo avevo già pronto un soggetto per un seguito : “L’esorciccio contro King Kong”, con tanto di plancia pubblicitaria raffigurante King Kong con in mano la sua testa e l’Esorciccio, vestito di nero e munito di valigetta che tentava di salvarlo. Ma non si realizzò per i cambiamenti apportati da produttori e registi, compreso Lucio Fulci, che aveva in mente di fare “I figli di King Kong”. Fallì anche il tentativo di una parodia di “Sandokan” con Banfi. Ero deciso a continuare sulla strada della produzione e della regia ma dovetti desistere per copioni insoddisfacenti che mi sottoponevano e per l’amara constatazione di essere circondato da gente disonesta. Quello che non ci ho rimesso economicamente l’ho versato in salute.”