Mani di fata è un film del 1983 diretto da Steno, con Eleonora Giorgi e Renato Pozzetto. Il film compierà 40 anni tra qualche mese.

TRAMA

Andrea e Franca conducono una vita dignitosa. Lei lavora in una casa di moda, lui ingegnere in una impresa di costruzioni edili, ma dopo un licenziamento improvviso, Andrea, non riuscendo a trovare un altro impiego concernente il suo ruolo, licenzia la colf e inizia ad occuparsi della casa. La moglie Franca, al contrario, è una donna in carriera. Andrea riesce a trovare lavoro come maggiordomo presso una ricca signora, la contessa Irene, il cui curatore di immagine è un architetto gay che prova attrazione nei confronti di Andrea e che cerca di plasmarlo a suo piacimento, ritenendolo un omosessuale latente. Durante una festa organizzata dalla contessa, Andrea ha modo di conoscere un ammiraglio a cui sottopone il progetto di una casa galleggiante da lui elaborato e spiega di essere inutilmente in attesa di approvazione del benestare da parte del ministero della marina. Sebbene questa conversazione irriti l’ammiraglio, che si riterrà continuamente infastidito, poiché Andrea non riesce a fargli avere intimità in un possibile approccio sessuale con una ragazza, alla fine sarà aiutato dallo stesso.

ELEONORA GIORGI: “IL FILM ERA MOLTO AVANTI CON I TEMPI”

Steno di Raffaele Rago, ritratto affettuoso, ricco e contagioso dedicato a Stefano Vanzina, presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma vede nel suo documentario un’intervista a Eleonora Giorgi che ripercorre proprio quel film:

“Il film parla di un tema molto contemporaneo, quando la moglie scavalca il marito sul compenso, sull’autorevolezza. Il taglio corto che porto era quello di David Bowie, sono sicuro che Steno l’abbia apprezzato molto.”