Michael

Quando il 27 gennaio 1984 Michael Jackson si reca in uno studio a girare uno spot pubblicitario per la Pepsi è l’artista musicale numero uno al mondo, l’incontrastato re del pop e ha 25 anni. Il suo album più recente è ”Thriller” uscito poco più di un anno prima e spiegare cosa significhi “Thriller” nella storia della nostra musica è un puro esercizio di stile. Basti dire che da più fonti è indicato come l’album più venduto di tutti i tempi.

L’incidente

Per molti ciò che accadde quel 27 gennaio 1984 allo Shrine Auditorium di Los Angeles (California) davanti a 3000 fans sarà l’inizio della fine per Michael Jackson. Michael Jackson avvolto dalle fiamme bruciò per diversi secondi prima di venire salvato dagli operatori presenti sulla scena. Frame agghiaccianti del video dell’incidente che potete vedere qui sotto. Ricoverato in ospedale per ustioni di terzo grado al cuoio capelluto e alla base della testa che arrivarono quasi fino al cranio, inizia la sua battaglia contro il dolore diventando dipendente dagli antidolorifici e sottoponendosi ossessivamente a continui interventi di chirurgia estetica.

Da quel momento si alimentarono voci più o meno vere. Una delle quali vorrebbe che Michael Jackson dopo l’incidente abbia sempre indossato una parrucca avendo avuto il cuoio capelluto irrimediabilmente danneggiato dalle fiamme. Un’altra voce sostiene che a seguito di quanto accaduto Michael Jackson si sarebbe fatto tatuare l’attaccatura dei capelli. Sicuramente, non è stata una parentesi felice per il Re del Pop.