Miracolo nella 34ª strada è forse il film degli anni Novanta che più ci fa rivivere le emozioni e le atmosfere natalizie (insieme a Mamma ho perso l’aereo, ovvio). Come ogni anno, Mediaset decide di riproporcelo in prima serata, puntualmente di 25 dicembre.

TRAMA

Le feste sono ormai alle porte quando Kris Kringle, maturo signore dai modi eleganti, viene ingaggiato dai Grandi Magazzini Macy’s per impersonare Babbo Natale. In realtà l’uomo è convinto di essere il vero Santa Claus, e cercherà di convincere grandi e piccini della sua vera identità attirandosi le ire del suo capo. Il superiore è infatti convinto che l’uomo sia un pazzo e non esita a trascinarlo in tribunale per dimostrarlo. Ma l’esito del processo non sarà per nulla scontato..

Curiosità

Uscito nel 1994, il film è diretto da Les Mayfield e ha come protagonista Richard Attenborough nei panni di Babbo Natale. È un remake del celebre film Il miracolo della 34ª strada del 1947 diretto da George Seaton, dal quale hanno preso spunto, oltre a questo del ’94, anche altri tre remake, tutti con ottimi riscontri di pubblico e critica.

Quando non indossa i panni di Santa Claus, il protagonista principale si fa chiamare Kris Kringle. Questo nome non è stato semplicemente inventato degli sceneggiatori, bensì è la denominazione in olandese proprio di Babbo Natale.

 

Quando il film uscì nelle sale, la 20th Century Fox offrì un rimborso completo a tutti gli spettatori ai quali la pellicola non fosse piaciuta. C’era molta paura perché il confronto col primo film poteva essere impietoso, e invece alla fine furono rimborsati “solo” 1500 biglietti.

Quando Jack dà a Tony i soldi al bar per inimicarsi Kris, la telecamera mostra un’immagine ravvicinata delle parole “In God We Trust” sui conti. Questo è il preludio alla scena del tribunale. 

Miracolo nella 34ª strada, oltre a diventare un cult natalizio negli anni seguenti, ottenne all’esordio ottimi risultati anche al botteghino. Appena uscita, pellicola si piazzò subito in ottava posizione con un incasso di circa $ 2,7 milioni, per poi  superare i 17 milioni nell’America settentrionale e 46 milioni in tutto il mondo.