Navigator (Flight of the Navigator) è un film di fantascienza del 1986, prodotto dalla Disney e diretto da Randal Kleiser, in cui un ragazzino viene rapito a scopo di analisi scientifiche da un’astronave extraterrestre, portato sul pianeta Phaelon e riportato sulla Terra, il tutto nel giro di 4,4 ore. Tuttavia, per effetto del cosiddetto paradosso dei gemelli (una delle implicazioni della teoria della relatività di Albert Einstein), il ragazzino manca dalla Terra per ben 8 anni.




Curiosità

La scena iniziale con la gara dei cani è girata proprio all’Ashley Whippet Invitational World Championship, il campionato mondiale di frisbee per cani.

Nel cast appare anche una giovane Sarah Jessica Parker, nel ruolo di Carolyn McAdams, inserviente nella base della NASA in cui viene ospitato David.

Quando David arriva ad una stazione di servizio, il commesso locale parla poi con un turista dicendogli, riferendosi a David: “Ha detto che voleva telefonare a casa…”. Questo è un chiaro omaggio al film E.T. l’extra-terrestre, girato 4 anni prima.




Si tratta del secondo film rilasciato da Disney a contenere parolacce. La parola “m*rda” viene pronunciata due volte e il signor Freeman chiama Dr. Faraday un “bastardo” quando Carolyn dice loro che David è decollato a bordo dell’astronave.

Nella sua stanza alla base Nasa, David chiede quando vengono trasmessi “Starsky e Hutch”. Il regista Randal Kleiser ha diretto diversi episodi della serie tv Starsky & Hutch. MAX, il computer dell’astronave, parla bulgaro. Quando David entra nella nave e si siede sul sedile del pilota.




La ragazza in bagno indossa una t-shirt di EPCOT Center. A quel tempo, EPCOT era un parco a tema nuovo di zecca parte di Walt Disney World in Florida.

La voce di Max in originale è di Paul Reubens accreditato come Paul Mall. Reubens è noto per aver interpretato il personaggio di Pee Wee Herman.

Il volo di David a Phaelon e ritorno ha richiesto “4.4 ore solari”, mentre sulla Terra sono trascorsi 8 anni, questo per effetto del cosiddetto paradosso dei gemelli (una delle implicazioni della teoria della relatività di Albert Einstein).