Il cantante Max Pezzali, in un’intervista al programma radiofonico I Lunatici, torna indietro nel tempo agli inizi della sua carriera, ricordando quando con Mauro Repetto decisero di portare la cassetta al produttore discografico Claudio Cecchetto:
“Quando abbiamo portato la cassetta a Cecchetto era la nostra ultima possibilità. Ci eravamo detti che se anche lui ci avesse detto che facevamo schifo basta, avremmo smesso. La prima canzone che sentì fu ‘Non me la menare’ e gli piacque. Pensò che se avevamo avuto il coraggio di proporre una cosa del genere, forse avevamo qualcosa da dire. Ci chiese di portare tutto il materiale che avevamo pronto, avevamo già scritto un po’ di canzoni, tra cui ‘Come mai’ e ‘Hanno ucciso l’Uomo Ragno’. Avevamo già quasi tutto il primo album e un pezzo del secondo. Quando ci è stata data una opportunità abbiamo trovato canzoni dove neanche immaginavamo di averle”.
E a proposito di “Hanno Ucciso L’uomo Ragno”, brano del 1992 degli 883, dichiara:

“Se era davvero dedicata a Walter Zenga? Non riuscivo a chiudere questa canzone in nessun contesto sensato. La canzone era già uscita quando Zenga venne escluso dal giro della Nazionale di Sacchi. E allora parlando con i giornalisti canticchiò ‘Hanno ucciso l’Uomo Ragno’. Non dichiarò nulla, semplicemente canticchiando quel ritornello suggerì che c’era rimasto male e siccome era sempre stato chiamato l’uomo ragno ci fu l’associazione dei due mondi”.