Partirà nella primavera del 2022 il tour di Vasco Rossi, quello legato all’album “Siamo qui”.  Tutte le date sono andate sold out salvo la prima, quella del 20 maggio a Trento. Nonostante manchino più di 5 mesi all’evento e siano stati venduti 80 mila biglietti, questo concerto è da tempo al centro di uno scontro politico.

Tutto nasce da una convenzione stipulata dalla Provincia Autonoma di Trento con due società private e con la Trentino Music Arena che a maggio ospiterà Vasco. A quanto pare nel contratto c’è una clausola che obbliga la Provincia ad acquistare i biglietti invenduti, come si legge da una dichiarazione: “Il concerto di Vasco Rossi a Trento è l’unica data in Italia a non essere ancora sold out. Visto che siamo anche gli unici in Italia che per contratto si sono impegnati ad acquistare con soldi pubblici i biglietti rimasti invenduti (ah il buon cuore di mamma Provincia!) non ci resta che sperare nelle svendite post natalizie!”.

Il consigliere provinciale Alessio Manica ha spiegato al “Corriere di Bologna” i termini dell’accordo:  “Al fine di garantire la facoltà di presenza dei residenti nell’Euregio (Trentino, Alto Adige e Tirolo) il 50% dei biglietti disponibili al netto delle due prevendite sopra indicate sia riservata ai residenti dell’Euregio e che in qualsiasi momento la Provincia avrà facoltà, ma solo qualora i biglietti fuori dalla zona Euregio siano stati tutti venduti di procedere alla vendita libera nel circuito VivaTicket. Se 10 giorni prima della data del concerto, i biglietti residuali del pacchetto riservato originariamente all’Euregio non venduti ai residenti dell’Euregio ed eventualmente non venduti successivamente da VivaTicket in vendita libera, saranno direttamente acquistati dalla Provincia, da Trentino Marketing”.