Uscito nel 1985, prodotto da Steven Spielberg e scritto da Chris Columbus, Piramide di Paura” immagina una investigazione di Sherlock Holmes e del suo assistente John Watson adolescenti, che insieme sono impegnati a risolvere un misterioso caso di omicidio. Il film è uno dei primi lungometraggi non animati in cui appaia un personaggio realizzato con la grafica computerizzata, ovvero un cavaliere raffigurato su una vetrata di una chiesa e che prende vita.

TRAMA

Il Prof. Bobster ed il reverendo Nesbitt muoiono suicidi in preda ad orride allucinazioni: entrambi sono stati colpiti da piccolissimi aghi, lanciati con una cerbottana egizia, da uno strano individuo incappucciato. Siamo a Londra nel 1870, in piena epoca vittoriana, e, in un severo college, troviamo i giovani Sherlock Holmes e John Watson: il primo già con una spiccata personalità, intuitivo ed intelligente. particolarmente dotato per la scherma (l’insegnante della quale, Rathe, lo stima molto); il secondo impacciato, timido, provinciale nei gusti e nel modo di ragionare. Diventano inseparabili; Holmes riesce a risolvere piccoli intrighi nel college ma un suo rivale, un certo Dudley, gli gioca un brutto scherzo e lo fa espellere. Holmes non si scoraggia, anzi è più libero di dedicarsi alla soluzione di un caso sempre più drammatico. Alla morte dei due personaggi, Bobster e Nesbitt, si aggiunge anche quella non meno raccapricciante del professor Waxflatter. strambo inventore di macchine volanti, ex insegnante del college e zio di Elizabeth, la ragazza amata da Holmes.

NICHOLAS ROWE: “PORTAI TUTTI I MIEI AMICI FUORI A CENA DOPO AVER SAPUTO CHE ERO NEL FILM”

Nicholas Rowe in un’intervista durante la promozione del film ha ricordato le audizioni e sopratutto come si preparò al ruolo:

“Ho avuto poco tempo per prepararmi, solo due settimane. Non ho potuto immedesimarmi nel ruolo di Holmes prima dell’inizio delle riprese visto che avevo letto solo due libri, ma per fortuna il regista mi aiutò molto. Non appena ho saputo che avevo vinto il provino portai tutti i miei amici fuori cena visto che avevo poche speranze di vincere la parte”

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