Antonella Elia è stata intervistata dal Corriere della Sera dove ha raccontato alcuni aneddoti su alcune trasmissioni del passato. Ecco un estratto su Pressing:

Ha fatto anche tre anni di «Pressing» con Vianello. Una trasmissione di calcio senza sapere niente di calcio. La famosa competenza…

(Sorride) «Quella che io ritengo di non avere mai, lì era l’apoteosi. Raimondo voleva assolutamente che io non sapessi nulla di calcio, io andavo a vedere le partite di domenica con Raimondo e il gruppo di autori, e lui mi diceva: si faccia le unghie, non si preoccupi del pallone. La sera ero disperata, andavo in onda e cercavo di dire qualcosa, ma qualsiasi cosa dicessi Rimondo la usava per far ridere».

Non è la Rai, Elia: “Mi pagavano milioni di lire per serate e autografi in discoteca. Mi sentivo strana la popolarità mi destabilizzava”

Quindi svampita per professione o per Dna?

«Dovete dirlo voi. Svampita per professione sicuramente, perché tutti quelli con cui ho lavorato chiedevano che io fossi goffa e facessi ridere, nessuno mi istruiva per essere seria, compita e professionale».

Lei nemmeno ci provava…

«Io ci marciavo, mi faceva comodo e mi era richiesto. Se avessi detto cose sensate Raimondo mi avrebbe cacciato. Certo rivedendomi adesso, mi dico: ammazza quanto ero oca, mi imbarazzo vedendomi, mamma mia; va beh che ero ragazzina, ma avevo già 30 anni».

fonte CORRIERE