Il film

La pellicola occupa un posto di rilievo nella storia del cinema, grazie al suo cast di musicisti e cantanti, alla trama affine a uno spettacolo musicale a tutti gli effetti e all’interpretazione dei protagonisti. I due interpretano i fratelli Jake “Joliet” Blues (John Belushi) ed Elwood Blues (Dan Aykroyd), personaggi inventati ai tempi delle loro prime collaborazioni al celebre programma televisivo statunitense Saturday Night Live; diventarono in breve tempo famosi in tutto il mondo, inconfondibili negli onnipresenti vestiti neri e occhiali da sole Ray-Ban Wayfarer. Nel film, si prodigano per salvare dalla chiusura l’orfanotrofio dove entrambi erano cresciuti, decidendo di organizzare una riunione del loro gruppo blues e di fare concerti in giro per i locali, per raccogliere così i soldi necessari. The Blues Brothers, che conquistò il Guinness dei primati per la scena con il maggior numero di incidenti d’auto, costò circa 30 milioni di dollari, stentando inizialmente al botteghino. In poco tempo, tuttavia, si formò un culto intorno alla pellicola. Il 20 e 21 giugno 2012, in occasione del centenario della major produttrice e del trentennale della morte di John Belushi, il film è stato riproposto in versione restaurata in tutto il mondo. Il film ha ispirato anche un videogioco e un sequel uscito nel 1998, Blues Brothers – Il mito continua, diretto anch’esso da Landis e interpretato da Aykroyd, John Goodman, Joe Morton e l’allora giovanissimo Evan Bonifant.

John Belushi

Il film, diventato famoso nel corso del tempo, ha avuto numerosi incidenti di percorso, sopratutto durante le riprese. Iniziarono nel luglio del 1979, con il budget del film ancora in via di definizione. Durante il primo mese le cose andarono decisamente bene e i fondi a disposizione erano sui 17,5 milioni di dollari.  Nel mese successivo la produzione cominciò ad accusare i primi problemi. Gran parte di questi erano dovuti alle feste e agli eccessi di Belushi dovuto al consumo di droga che lo porteranno poi due anni dopo a morire di overdose. Durante le riprese in una delle scene notturne, l’attore scomparve. Dan Aykroyd si guardò intorno e vide una casetta con le luci accese. Bussò e prima che potesse dire qualcosa il proprietario della casa chiese:

“Sei qui per John Belushi, non è vero?” L’uomo disse loro che Belushi aveva chiesto se poteva avere un bicchiere di latte e un panino ma poi si era schiantato sul divano dove aver saccheggiato il frigorifero. 

La cocaina era così diffusa sul set (come anche in altri film del periodo), che Aykroyd dichiarò che avevano un budget per gli acquisti della droga per le riprese notturne. Belushi e Aykroyd inaugurarono il Blues Club, un bar privato in cui invitare amici, membri del cast e della troupe. Carrie Fisher, la ragazza di Aykroyd del tempo, disse che la maggior parte del personale del bar era in grado di procurare qualsiasi sostanza stupefacente che venisse loro ordinata . Sul set il problema di Belushi con gli stupefacenti peggiorò. Landis chiese a Carrie Fisher, che in seguito lottò contro la dipendenza da cocaina, di tenere Belushi lontano dalla droga e Smokey Wendell fu assunto col compito di controllare gli eccessi dell’attore. Queste misure tuttavia non furono sufficienti, tanto che ad un certo punto si arrivò allo scontro fisico tra il regista e Belushi quando Landis gettò nel gabinetto la cocaina che aveva trovato sul tavolo della roulotte dell’attore.

 A Los Angeles successivamente le riprese procedettero abbastanza bene fino a quando arrivò il momento di riprendere la sequenza finale al teatro Palladium di Hollywood. Poco prima di girare Belushi cadde da uno skateboard preso in prestito da un ragazzo e si ferì gravemente al ginocchio, rischiando di compromettere la possibilità di filmare la scena che lo vedeva impegnato a cantare, ballare e fare capriole. Tuttavia un noto medico di Chicago riuscì a bendare ed anestetizzare il ginocchio di Belushi per poter creare la scena nel migliore dei modi.