Il film

The Rocky Horror Picture Show uscito nel 1975 e diretto da Jim Sharman è tratto dallo spettacolo teatrale The Rocky Horror Show del 1973, di Richard O’Brien, sceneggiatore e autore delle musiche, nate per lo spettacolo e usate anche nel film. O’Brien appare nella pellicola anche come attore, nel ruolo del misterioso servitore Riff Raff. Nella classifica dei migliori 50 cult movies, stilata nel 2003 dalla rivista statunitense Entertainment Weekly, viene piazzato al primo posto precedendo This Is Spinal Tap di Rob Reiner (1984) e Freaks di Tod Browning (1932).

La trama

Tra la commedia e il musical, la pellicola racconta la storia bizzarra di due fidanzatini, Brad Majors (Barry Bostwick) e Janet Weiss (Susan Sarandon) che stanno andando a trovare il loro ex professore universitario. Mentre viaggiano, tuttavia, restano bloccati con la macchina in un bosco a notte fonda e durante un temporale. Cercano aiuto in un castello, dove ad accoglierli c’è uno strano maggiordomo, Riff Raff (Richard O’Brien) e la domestica Magenta (Patricia Quinn).
Dopo aver assistito a una danza bizzarra (il Time Warp) sono così spaventati che decidono di andarsene. All’improvviso, però, entra in scena il Dott. Frank-N-Furter (Tim Curry), che li invita a restare per visitare il suo incredibile laboratorio. Qui gli svela che sta realizzando una nuova creatura, Rocky: un uomo alto, biondo e di bell’aspetto.
I due giovani amanti saranno travolti da una serie di eventi fuori dal normale: entrambi conosceranno l’amore carnale grazie allo scienziato Frank, saranno coinvolti in atti promiscui e spettacoli teatrali controversi…

Tim Curry

Tim Curry rappresenta il vero e proprio manifesto del film. Un personaggio iconico, quello di Frank-N-Furter,  che si presenta a circa venti minuti dall’inizio del film scendendo dall’ascensore avvolto in un mantello, sotto al quale nasconde un bustino nero di pizzo e calze a rete, che rivela durante il brano “Sweet Transvestite”.

Tim però ha sempre avuto un rapporto problematico con il film e con il ruolo di Frank. Vi facciamo qui un riassunto di varie interviste rilasciate negli anni a seguire dopo l’uscita del film:

Nella vita reale io sono una persona molto modesta. Ma la gente si aspetta di vedere un Alice Cooper. Tuttavia, riescono sempre a separarmi dal ruolo di Frank. Ci vuole una certa dose di coraggio per interpretare Frank. Ma l’unica cosa di cui sono sicuro è che devi essere pericoloso. Se avete intenzione di prendere un rischio, prendetene uno grande. E’ come al circo. Sei su una corda e la gente arriva per vederti cadere. Se si cade con tutto il cuore, allora va bene. Devi essere coraggioso nel tuo lavoro. Sono diventato simpatico paffutello anche per allontanarmi da quel ruolo. Oggi vivo tranquillamente con Frank, anzi vedo il film come un rito di passaggio per gli adolescenti, ma c’è stato un periodo in cui non riuscivo a conviverci.

Tempo fa invece Bruce Campbell ha scritto quello che Tim Curry gli ha raccontato durante le riprese di Congo, la pellicola di Frank Marshall uscita nel 1995 basata sull’omonimo romanzo di Michael Crichton.

Mentre stavamo girando Congo, ero seduto sulla cima di un vulcano insieme a Tim Curry e parlavamo di quel film (The Rocky Horror Picture Show). Mi disse che una delle cose più belle di quel film era rappresentata dal fatto che aveva salvato un sacco di piccoli cinema indipendenti dall’andare a gambe all’aria perché sapevano che per due notti alla settimana, Rocky avrebbe fatto grossi affari.”