Ospiti del programma “Che c’è di nuovo” su Rai 2, Wanna Marchi e Stefania Nobile hanno raccontato il loro passato e ciò che hanno imparato dalle condanne e dal carcere, criticando però il processo che hanno subito:

“Mi porto dietro una cosa che non si può spiegare, il carcere è terribile e io ho sempre detto che possono augurare la morte a qualcuno, ma non il carcere. Io penso che se siamo qui a parlare delle truffe oggi la nostra carcerazione è stata inutile. Avrei potuto capirla se dopo di noi avessero fatto una legge che proibiva questa attività, ma va proliferando, nessuno l’ha bloccata e nessuno l’ha proibita”.

Nel 1990, Wanna Marchi e Stefania Nobile vengono condannate in concorso per bancarotta fraudolenta. Nel 1996 Wanna ricompare e torna a fare televendite con il famoso Mário Pacheco do Nascimento. Ma qualcosa cambia: il castello di carta di Wanna Marchi e Stefania Nobile crolla, la trasmissione Striscia la notizia svela l’inganno e la truffa viene scoperta, portando alla condanna a 9 anni e mezzo per tutte e due. Oggi, però, le due non si dicono pentite:

“Il pentimento spetta ai mafiosi e io non lo sono, abbiamo fatto la galera, l’abbiamo somatizzata e siamo cambiate. Sono ancora regina delle televendite. Sono stata in carcere con Rosa Bazzi e sarei pronta a difenderla a spada tratta. L’ho conosciuta bene, eravamo compagne di cella ed stavamo assieme tutto il giorno. È una donnina gentile e buona, un po’ bambina, incapace di uccidere”.