Ospite a “Verissimo”, Amanda Lear ha ripercorso la sua carriera e ha raccontato degli uomini più importanti della sua vita, compreso l’incontro con Salvador Dalì, con cui è rimasta 16 anni:

“Lui non aveva bisogno di una moglie, ma di una badante, una ragazza accanto a lui. Era difficile accettare questo, stava cominciando la mia carriera. Stavo cominciando a volare da sola. Lui voleva che restassi con lui, ma io non mi vedevo come signora Dalì”.

Amanda Lear spiega anche di essere stata amica della moglie:

“Pensavo fosse gelosa, invece fu una scoperta per me, perché era aperta. È stata una cosa molto strana. Io non avrei mai accettato una cosa del genere, sono troppo gelosa e possessiva. Fu un rapporto completamente platonico, perché era impotente, ma era strano perché ci vedevano in tre”.

Riguardo gli ultimi momenti insieme racconta:

“Era molto vanitoso, non sopportava la vecchiaia. Tanto che non voleva più vederci, ci incontrava al buio per non farsi vedere in quelle condizioni. Poi arrivò il morbo di Parkinson e per un pittore è un disastro, non poteva più dipingere. Non ho più trovato una persona così magica, colta e creativa”.

Amanda Lear ha ricordato anche il marito Alain-Philippe Malagnac d’Argens, morto in un tragico incendio che ha aperto un periodo difficile della sua vita:

“È molto difficile essere marito di una persona molto famosa. Lui voleva essere qualcuno a prescindere da me, non solo il marito di. Mi dispiace. E’ stato molto difficile, o ti spari subito o vai avanti, dovevo andare avanti. Suicidio? All’inizio ci ho pensato, era dura. Ma è stata una lezione per me, infatti sono contro il suicidio, vuol dire rinunciare a tutto, vuol dire avere paura”.