Il film

Bellifreschi è un film del 1987, scritto e diretto da Enrico Oldoini con De Sica e Soldi protagonisti. Il film si potrebbe quasi definire un remake di A qualcuno piace caldo; molti sono infatti i riferimenti nella trama legati alla commedia americana con Marilyn Monroe e Tony Curtis.

La trama

Due modesti attori comici Tom e Jerry vengono ricercati dalla Polizia negli Stati Uniti, per avere sparato, più o meno incidentalmente, a un divo americano, che li aveva scritturati con un contratto scritto su un tovagliolo. La caccia è aperta: ai due attori, impauriti e ormai affratellati dal guaio comune, non resta che vestire abiti femminili, star sempre in viaggio, passando da un motel ad un ristorante e sottostando agli incontri e scontri più svariati, pur di sfuggire agli sceriffi. Due ragazze, Barbara e Conchita, che fanno l’autostop in cerca di lavoro, accompagnano i due per un certo tempo e Barbara piace al più anziano Tom, il quale, purtroppo, è assillato dall’affetto e dalle premure di Frank Santamaria, un vecchio ricco e strambo. I due attori trascorrono alcuni giorni nella villa di costui e poi, stanchi di rischi, equivoci e paure, decidono di consegnarsi. Durante la ricostruzione della sparatoria in cui il divo è rimasto ferito, goffi ed esagitati come sono, rischiano di compiere una vera strage di funzionari e poliziotti. Da qui una seconda fuga. Dieci anni più tardi e dopo una lunga separazione, Jerry, che ha messo su un modesto locale si incontra con Tom, che sposatosi con Santamaria, ormai deceduto, vive con Barbara, che gli ha dato ben cinque figli. Tom appare all’amico, ancora in gramaglie, ma sempre in vesti femminili, da “vedova” fedele al ricordo di quello strambo Santamaria, che gli ha lasciato una villa e molti dollari.

Il ricordo di De Sica

Sul canale YouTube di Badtaste Christian De Sica ha raccontato un paio di aneddoti sul film molto divertenti attraverso un’intervista più ampia dedicata alla sua carriera:

Il truccatore durante le riprese si sentì male, si drogava. Era il truccatore di Psycho tra l’altro, e così mi misi io a truccarci. Lino poi voleva i tiranti, voleva un lavoro preciso. Per fortuna avevo studiato arte e avevo una certa manualità nel truccare. E così feci un bellissimo lavoro che è poi quello che vedete nel film. Mi diceva: “voglio essere una piccola Liz Taylor”. “È un po difficile” gli rispondevo. Durante una scena nel deserto Lino Banfi prese un’insolazione sulla Cadillac e cominciò a dire cose senza senso, a delirare. Il regista non stava capendo. Gli misi una lattina di Coca Cola fresca in fronte. Quante risate. Mentre ero su quel set nacque anche mia figlia in Italia: l’ho saputo al telefono mentre mi stavo radendo i peli delle gambe, truccato da donna.”