Se alle nuove generazioni Christopher Lee è sicuramente più noto per i suoi ruoli di Saruman nella trilogia de Il Signore degli Anelli o a Lord Dooku nella trilogia prequel di Star Wars, ai più anziani il nome di Christopher Lee si lega, inevitabilmente, alla figura del Conte Dracula.

Christopher Lee interpretò per la prima volta il ruolo che gli cambiò la vita nel 1958, nel primo film di Dracula prodotto dalla Hammer.

L’attore interpreterà il celebre vampiro per 12 volte nell’arco della sua carriera e tutte e dodici le prove sono da ascrivere a un arco di meno di venti anni. Nonostante la sua prova come Frankenstein non avesse superato il difficile confronto con il leggendario Boris Karloff, la sua interpretazione nei panni del vampiro per antonomasia fu così travolgente che offuscò anche la storica versione di Bela Lugosi, consacrando Lee come il Dracula per eccellenza.

L’attore aveva pochissime battute, tutto si basava sulla sua espressività e la sua mimica, che doveva veicolare la ferina sete di sangue del conte, cui l’attore aggiunse una componente di fascinazione sessuale, che contribuì a cambiare la percezione comune del vampiro, allontanandolo dalla visione tradizionale di Stoker e avviando un processo di rivoluzione di Dracula. Nonostante questo successo, Lee non fece mai mistero, negli anni seguenti, di avere un rapporto piuttosto burrascoso con il suo alter ego vampirico.

A partire dagli anni ’70, infatti, Christopher Lee inizierà lentamente a rinnegare il ruolo che lo aveva portato alla ribalta fino ad arrivare, in tarda età, a negare autografi su poster dei film di Dracula oltre che a sviluppare una vera e propria repulsione per i film dell’orrore “sovrannaturali”.
Celebre fu infatti il suo rifiuto a prender parte a Halloween di John Carpenter, rifiuto di cui l’attore si pentirà poi amaramente.