Di tutti i film d’azione mai realizzati, in molti concorderanno nel mettere Face/Off sul podio dei film più spettacolari di sempre. La pellicola di John Woo del 1997 è una sintesi perfetta di tutti gli stereotipi del genere a cui appartiene, dove non manca veramente nulla: esplosioni,  inseguimenti, sparatorie, grande recitazione, ma soprattutto una trama che, seppure molto surreale, ti cattura subito, grazie all’ingegnosa trovata dello scambio della facce che lo trasforma quasi in un film di fantascienza. 

La storia la ricordiamo tutti: per raccogliere informazioni su una bomba batteriologica a tempo installata a Los Angeles, Sean Archer dell’FBI si fa trapiantare la faccia di Castor Troy, criminale internazionale che, dopo aver collocato l’ordigno, è ricoverato nell’ospedale di un carcere. Uscito dal coma, Troy si sottopone alla stessa operazione e s’infiltra nella vita professionale e privata di Archer.

Il film doveva avere un’altra ambientazione

La prima versione degli sceneggiatori di Face/Off, Michael Colleary e Mike Werb, prevedeva un‘ambientazione nel futuro, principalmente per giustificare una tecnologia in grado di fare un trapianto facciale così avanzato e perfetto. Tuttavia, quando John Woo firmò per dirigere, decise di rendere contemporanea la storia per concentrarsi sugli elementi più psicologici ed emotivi, lasciando gran parte delle idee futuristiche nella scenografia della prigione dove va Sean Archer (con le sembianze di Nicolas Cage). “Sentivo di non aver imparato abbastanza per fare un grande film di fantascienza“, ha detto in una featurette Blu-ray il regista. “Volevo più carattere, più umanità“. 

Il mento di John Travolta

Prima di iniziare le riprese, c’era un ostacolo da superare: John Travolta si era appuntato delle cose di cui voleva discutere con gli sceneggiatori: li invitò a casa sua e passarono diverse ore a spulciare la sceneggiatura, con il terrore che Travolta potesse far crollare l’intero progetto. In realtà, la star di Grease voleva discutere in particolar modo di una battuta: quella in cui Castor Troy, nel corpo di Sean Archer, cita il suo “mento ridicolo“. Gli sceneggiatori vollero subito rassicurarlo: “Abbiamo detto: ‘John, la battuta è che tu sei una persona così notoriamente bella che dire che qualcuno si lamenterebbe di assomigliare a te… è questa la battuta: che Nicolas Cage non capisce quanto è bello ora’”. La “giustificazione” funzionò, e Travolta non si oppose.

Il finale alternativo

Face/Off si conclude con Sean Archer che riprende il suo vero volto e torna a casa portando con sé il figlio orfano di Castor Troy, Adam (David McCurley). Prima di giungere a questo finale, in sceneggiatura si era pensato a qualcosa di diverso, tanto che venne girato anche un altro finale (visibile nel video in calce). Nella scena alternativa si vede Sean al bagno, che fissa lo specchio con uno sguardo incerto. Quando entra la moglie Eve (Joan Allen), quest’ultima si spaventa nel vedere la faccia di Castor Troy. A quel punto Sean si guarda di nuovo allo specchio, ma stavolta vede la propria immagine riflessa. La coppia si abbraccia, ma sul volto di Sean appare un sorriso un po’ sinistro. L’idea alternativa di Woo era che il film finisse con una certa ambiguità sul fatto che Eve Archer avesse o meno indietro il suo vero marito. Il pubblico però lo trovo insoddisfacente e dunque venne cambiato con quello che conosciamo. 

Fonte: Shortlist