Il film

Il precedente nono capitolo Fantozzi-Il ritorno aveva già dato palesi segni di cedimento, ma grazie a più di qualche gag riuscita si sarebbe comunque potuto chiudere la serie con un minimo di dignità: purtroppo il bisogno di sfruttare fino all’ultimo una serie che fa parte ormai dell’immaginario collettivo ha avuto la meglio. Arriva cosi il decimo ed ultimo capitolo della serie cinematografica del personaggio di Fantozzi: “Fantozzi 2000 – la clonazione“. Il film non ebbe lo stesso successo dei precedenti e venne ben presto ritirato dalle sale visti i miseri incassi (poco più di 500 milioni di lire): vennero quindi accantonati possibili altri film sul ragioner Ugo Fantozzi.

La trama

All’alba del terzo millennio, la Megaditta si trova di fronte ad una crisi a causa della mancanza di soggezione dei nuovi impiegati. Si decide perciò di far tornare in vita, grazie alla biotecnologia avanzata, l’impiegato più servile di tutti i tempi: il ragionier Ugo Fantozzi. Dopo aver innaffiato per mesi la piantina di Balabam, riempiendosi di acqua da un orecchio e versandola dall’altro, il ragioniere è premiato dal duca-conte con una missione di responsabilità: sorvegliare il suo figlio più piccolo, un ragazzino troppo buono e generoso, rinchiuso in una scuola di educazione al potere, un autentico carcere dove si studiano il sopruso, la delinquenza e l’infamia.

Elisabetta Villaggio

In una nostra intervista con Elisabetta, la figlia di Paolo, abbiamo potuto ascoltare  direttamente il suo pensiero su questo film, che possiamo anche ritrovare nel suo libro dedicato a Villaggio “Fantozzi dietro le quinte. Oltre la maschera. La vita (vera) di Paolo Villaggio”.

I cambiamenti, qui, sono tanti e rilevanti. A partire dal fatto che non compare più il mitico Filini poiché Gigi Re- der, al quale il film è dedicato, morì l’8 ottobre 1998 e le riprese iniziarono il mese successivo. Non c’è neppure Cristina Maccà, sostituita da Dodi Conti. E cambiano an- che produttori, sceneggiatori e regista. C’è invece il ritorno alla colonna sonora di Fabio Frizzi, che aveva lavorato ai primi due titoli. Non fu sufficiente: il film non andò bene e così mise fine alla fortunata serie.” Scrive nel libro. Qui sotto invece vi lasciamo l’intervista video: