Per la sua XXIIIesima edizione torna NOTTI DI CINEMA A PIAZZA VITTORIO, la manifestazione promossa dall’ANEC Lazio che dal 23 giugno al 16 settembre offrirà eventi diversificati con una maxi arena cinematografica. Ieri sera Carlo Verdone ha parlato di Gallo Cedrone e della scena del comizio.

TRAMA

Armando Feroci, un volontario romano della Croce Rossa Italiana, viene sequestrato e condannato a morte da un gruppo d’integralisti islamici d’un Paese nordafricano. L’avvenimento diviene un caso nazionale, mobilitando la politica e i media. Dalle interviste e i ricordi delle persone a lui vicine, in una sequenza d’episodi tra il comico e il grottesco, emerge il quadro d’un individuo immaturo, avventato nonché molesto. In strada, ad esempio, rivolge alle passanti avances al limite del ridicolo. L’ex moglie, per esempio, narra come l’abbia conquistata in una comica quanto squallida rivisitazione d’una scena di Ultimo tango a Parigi. Il loro matrimonio finisce in seguito a un suo scherzo atroce che le causa un aborto spontaneo. Patito di Elvis Presley, tenta di convincere i membri d’uno scalcinato fan club d’esserne il figlio segreto senza successo.

VERDONE: LA BATTUTA SUL TEVERE FU UN’ILLUMINAZIONE

Carlo Verdone ieri ha parlato della battuta sul Tevere durante la scena del comizio:

“Quando ho scritto il discorso cominciai a recitare, e li mi è venuto il discorso di un idiota che, nonostante le banalità che diceva, aveva una platea che lo sosteneva. Durante questa scrittura a un certo punto, quando arrivo sul problema del Tevere mi venne un’illuminazione. “Finalmente se score..”.

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