Monica Magalli, di professione promotrice finanziaria, sorella del più noto Giancarlo, è finita a processo per circonvenzione di incapace, dopo essere stata denunciata da un cugino che si sarebbe ritrovato derubato di un bel patrimonio. Chiamato a testimoniare, Giancarlo Magalli, sentito dal giudice Maria Rosaria Brunetti, si è schierato completamente dalla parte del cugino, portando come prove anche una registrazione di una conversazione col cognato:

“Chiesi prima conto a mia sorella su queste accuse di mio cugino. Ma lei mi rispose in maniera non convincente. Mi disse che era stata la zia in una lettera a disporre del patrimonio di mio cugino in suo favore dietro alla promessa di starle sempre vicino. Lettera della quale chiesi conto ma non la possedeva più. Quindi ho pensato di registrare una conversazione con mio cognato, il compagno di mia sorella, e più mi parlava più aumentavano i miei dubbi. ‘Ecco perché lo portavate sempre in giro per feste e viaggi, era per togliergli un po’ tutto… Non era una bella cosa’. Ora mi spiego dove sono finiti i soldi di zio Augusto.”

Il giudice deciderà nelle prossime ore se mettere agli atti le registrazioni di Magalli. Per l’accusa, intanto, Monica Magalli avrebbe indotto la vittima, suo cugino, “a conferire e mantenere l’incarico di gestire 800mila euro di cui si appropriava in parte”; accuse naturalmente respinte dall’imputata, come testimoniano i prelievi bancari di un conto di cui pare fosse anche cointestataria da quando gli zii erano ancora in vita. Secondo la vittima, invece, successivamente ad un periodo di depressione dovuta alla morte dei genitori, la cugina aveva il compito di amministrare il patrimonio di famiglia. Aggiungendo: “Il problema è che però mi sono ritrovato spogliato dei miei beni da vivo. E quindi l’ho denunciata”.