Gli Aristogatti è stato il 20esimo classico targato Disney e fu l’ultimo a essere approvato dal fondatore Walt Disney e il primo a uscire dopo la sua morte, avvenuta nel 1966. La produzione del film impiegò quattro anni a realizzarlo, con un budget di 4 milioni di dollari.

Nel cuore di Parigi tra soffitte dove si suona il jazz e la meravigliosa villa di Madame Adelaide si svolgono le avventure di un gruppo di viziatissimi gatti che si ritrovano improvvisamente lontani dalla loro padrona, l’affettuosissima ex cantante lirica che vive per loro, per colpa di un perfido maggiordomo che punta all’eredità della signora. Sono i cuccioli Bizet, appassionato di musica come il grande compositore di cui porta il nome, Matisse, sempre col pennello in mano, e la dolce e vezzosa Minou. E la mamma, l’elegante e bellissima Duchessa.

Una curiosità: nell’originale, Romeo si chiama Thomas O’Malley ed è irlandese; fu il paroliere e dialoghista Roberto de Leonardis, che curò l’adattamento del cartone, a trasformarlo in un gatto di strada romano, “Romeo, er mejo der Colosseo”. Cambiò anche i nomi dei gattini per renderli più comprensibili al pubblico italiano: da Marie, Toulouse e Berlioz a Minou, Matisse e Bizet.