A più di un anno di distanza dalla première andata in onda sul canale Epix, la nuova serie gangster americana Godfather of Harlem, è finalmente arrivata in Italia a partire dal 23 febbraio 2021 sulla piattaforma Disney+ in Star Original. Co-creata dal team “Narcos”, Chris Brancato e Paul Eckstein, e in collaborazione con il produttore esecutivo e attore premio Oscar Forest Whitaker, nel ruolo di protagonista; la serie si basa su fatti realmente accaduti, e segue la storia del famigerato boss del crimine Ellsworth Raymond Johnson, conosciuto come “Bumpy” Johnson. 

Ambientato verso la fine della sua vita, l’episodio si apre nel 1963, con il suo rilascio da Alcatraz dopo 11 anni dietro le sbarre per traffico di stupefacenti. Tornato a casa, scopre che Harlem è cambiata, tutto ciò che ha lasciato è diverso, i ragazzini sono saliti nei ranghi e gli italiani stanno facendo un gioco per conquistarsi i territori. Deciso a riprendere il controllo di ciò che ha perso, soprattutto da quando la famiglia Genovese, conosciuta anche come quella dei Luciano, gli sta alle costole; inizia così una guerra mafiosa e sanguinosa contro Vincent ‘Chin’ Gigante (Vincent D’Onofrio), che minaccia di fare a pezzi un intera città. 

 

Durante la brutale battaglia, Bumpy crea accordi con la polizia locale corrotta e intraprende una “relazione” politica con il pastore battista Adam Clayton Powell Jr (Giancarlo Esposito noto come Gustavo “Gus” di Breaking Bad), nonché primo afroamericano eletto al Congresso, fino a formare un’alleanza con il celebre attivista Malcolm X, interpretato nuovamente da Nigél Thatch dopo “Selma”. Tutto in un momento storico di cambiamenti e sconvolgimenti sociali, tra cui la conversione all’Islam di quest’ultimo, poiché riteneva l’unico strumento capace di abbattere ogni barriera etnica e ogni forma di discriminazione.

Godfather of Harlem è una collisione tra la malavita e il movimento per i diritti civili durante uno dei periodi più tumultuosi della storia americana, non dimentichiamoci che “Bumpy” Johnson pur essendo un boss criminale, è sempre un afroamericano negli anni ’60, e questo i capi della mafia tendono spesso a ricordarglielo. Sicuramente c’è stato un duro lavoro dietro, ogni cosa è stata studiata e ben documentata per il progetto, data la forte componente razziale della storia raccontata. Lo stesso attore Forest Whitaker camminava per le strade dove il boss una volta governava: «Sono andato in case e appartamenti per conoscere e parlare con i ragazzi che lavoravano con lui, e con le sue guardie del corpo», gli stessi essenziali per conoscere a pieno i dettagli sulle abilità del malavitoso, condividendo aneddoti importanti sull’uomo. Anche lo stesso Nigél Thatch, che aveva già indossato i panni di Malcolm X, ha trascorso molto tempo a fare ricerche e a guardare video online delle sue interviste e discorsi. Ed è proprio la cura dei particolari, le scenografie, i costumi e la presenza di un cast eccezionale a rendere questa serie vincente, che viene rinnovata anche per una seconda stagione.