La serie

Uno dei cartoni più amati di sempre è sicuramente Lady Oscar. Era infatti il 10 ottobre 1979 quando la chioma bionda di Oscar François de Jarjayes, per tutti Lady Oscar, compare per la prima volta sugli schermi giapponesi, dopo essere stata un manga ideato da Riyoko Ikeda (come del resto accade per molti cartoni animati nipponici).

La trama

Capitano della Guardia al servizio di Maria Antonietta, Oscar cresce e diventa Capitano della Guardia Reale. La sua vita si intreccia con quella della Regina Maria Antonietta: sventa parecchi attentati e complotti, soprattutto da parte della contessa Du Barry, amante del Re Luigi XV. Oscar Nasce nel 1755, come l’ennesima femmina tra le figlie del Generale, con suo grande rammarico.
Qui avviene la scelta che dà il volto a tutta la serie: educarla come un uomo.
Tutti conoscono questo particolare, ma le reazioni suscitate da questa inconsueta scelta di soggetto sono state le più svariate e stravaganti. In realtà siamo di fronte ad una semplice ragazza con i suoi forti conflitti interiori: è il sentimento il vero protagonista della serie.

La censura

Anche a questo anime, però, come è capitato alla gran parte dei cartoni giapponesi trasportati in Italia, è stata applicata una severa censura, soprattutto di fronte a certe tematiche o scene esplicite che si ritenne potessero turbare i più giovani. In Lady Oscar infatti si affrontano argomenti come la prostituzione e l’omosessualità.

Un esempio:  il personaggio di Rosalie si lancia in strada davanti alla carrozza di Oscar, chiedendole l’elemosina per poter acquistare le medicine per la mamma ammalata. Senza la censura, la scena cambia: Rosalie era una prostituta, e durante il loro primo incontro si offre a Oscar in cambio del denaro che le occorre.

Un altro esempio: durante lo scoppio della Rivoluzione Francese, Oscar e Andrè trovano riparo un piccolo bosco, dove si dichiarano e dove consumano un rapporto. L’Italia qui censura tantissimo e ai due fa dire di volersi bene, non di amarsi.

Anche alcuni dialoghi sono stati rimaneggiati. Nella versione originale di parla spesso di prostitute e di omosessualità. In quella italiana, invece, questi termini non vengono mai usati. Anche tutte le intenzioni di molte donne all’interno del cartone nei confronti di Oscar sono state edulcorate. Prima fra tutte quella di Maria Antonietta che è attratta da Oscar François de Jarjayes, ma che mai esplicitamente si vede negli schermi italiani.

Ne soffrirono soprattutto i dialoghi e le scene che più giocano sull’equivoco dell’identità di Oscar, iniziando proprio da questa. Nella versione giapponese è un vero e proprio segreto e tutti si rivolgono a lei con “Colonnello”, “Signore” o semplicemente “Oscar”; nel doppiaggio italiano molti la chiamano “Madamigella”.