Il film

Memento uscì nel 2000 scritto e diretto da Christopher Nolan. La sceneggiatura è basata sul racconto del fratello del regista, Jonathan Nolan, Memento Mori, pubblicato però successivamente alla realizzazione del film. Il film è stato candidato ai Premi Oscar 2002 come migliore sceneggiatura originale e miglior montaggio. La pellicola è ampiamente considerata uno dei migliori lavori di Nolan e tra i film più significativi degli anni 2000, tant’è che nel 2017 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.

La trama

In seguito a un attacco subito da due uomini con il volto coperto, che avevano stuprato e ucciso la moglie, Leonard Shelby è affetto da un disturbo della memoria per i fatti recenti (amnesia anterograda); non è quindi in grado di immagazzinare nuove informazioni per più di 2 minuti. Per cercare di sopperire a questa mancanza cerca di scrivere e prendere appunti il più possibile su post-it, foto e perfino sulla propria pelle. Il suo corpo è infatti ricoperto da numerosi tatuaggi che gli forniscono indicazioni su cosa è successo e cosa dovrà fare.

Si impone questo metodo mnemonico in seguito a un caso di lavoro affrontato prima dell’incidente, quando era investigatore in una compagnia di assicurazioni e si occupava di scovare gli impostori nei casi di false denunce di risarcimento. Il suo caso più complesso era stato quello con l’ex commercialista cinquantottenne Sammy Jankis: analogamente a lui – in seguito a un incidente – Jankis aveva perso la possibilità di immagazzinare nuove informazioni attraverso la memoria a lungo termine. Leonard, dopo numerose visite e test, aveva concluso la perizia dichiarando un problema mentale e non fisico, ed escludendo quindi Jankis dal risarcimento assicurativo. La moglie di Jankis non si era data pace, non tanto per la conclusione della perizia, bensì per la mancanza di un vero futuro a fianco del marito. Il presente era vissuto semplicemente nella quotidianità di gesti ripetitivi, che Jankis eseguiva senza problemi poiché antecedenti all’incidente, come le iniezioni di insulina necessarie per il diabete della consorte…

Guy Pearce

In un’intervista di GQ Magazine di qualche anno fa, Pearce dà credito al suo agente per avergli inviato la sceneggiatura con una nota aggiunta per informarlo di come il copione stravolgesse tutte le comuni regole di fabula e intreccio.

L’attore spiega nell’intervista che ha percepito fin da subito una profonda connessione con il personaggio di Leonard Shelby: “Il fatto è che, anche se all’inizio la sceneggiatura mi sembrava scritta in arabo e avevo la sensazione che fosse molto confusa e senza una direzione precisa, ciò che mi è rimasto impresso fin da subito è stato il viaggio emotivo del personaggio.” – dice Pearce – “Come attore è l’unica cosa a cui posso aggrapparmi per fare il mio lavoro. Le altre cose hanno cominciato ad acquisire significato soltanto quando ho cominciato a lavorare con Chris Nolan. Il problema è che non appena la storia è divenuta chiara nella mia mente, ho dovuto lasciarla andare trattando ogni scena come una cosa a sé stante perché non dovevo ricordare cosa era successo prima e ovviamente non avevo idea di quello che sarebbe accaduto dopo.”

Guy Pearce afferma nell’intervista che recitare in Memento ha scombussolato tutti i suoi ricordi passati: “Quel film ha messo in discussione la mia memoria,” – afferma l’attore – “Guardavo una foto e pensavo ad un ricordo attorno ad essa e poi mi dicevo: ‘Beh, in tutta onestà non so se quel ricordo è vero oppure no.’ Mi ha fatto davvero mettere in discussione i miei ricordi, quindi grazie, Chris Nolan. “