Il film

Qualunquemente uscì nel 2011 diretto da Giulio Manfredonia. Il protagonista è Antonio Albanese, che veste i panni del suo personaggio Cetto La Qualunque. l film è stato preceduto da una campagna di marketing virale. Tre mesi prima dell’uscita sono stati affissi manifesti a Roma con alcuni slogan elettorali del candidato e senza alcun riferimento al film suscitando l’attenzione dei media Dopo è stato anche realizzato un sito dell’immaginario Partito du Pilu improntato alla comicità: con il suo simbolo, il regolamento, lo statuto e vari contributi video, sulla falsariga di quelli di un vero partito politico corredato da battute e contenuti in linea con il personaggio e con il film. La campagna quindi si è impostata in aderenza alla storia stessa del film, ed è stato prodotto il video musicale: Qualunquemente (Onda Calabra) Infine, in varie città italiane sono stati allestiti gazebo per la raccolta di firme a sostegno del partito

La trama

Dopo una lunga latitanza all’estero per sfuggire alla giustizia, il corrotto imprenditore calabrese Cetto La Qualunque torna al suo paese, Marina di Sopra, con la sua nuova famiglia, una ragazza sudamericana denominata “Cosa” e la figlia di quest’ultima; ritrovati la moglie Carmen e il figlio Melo, Cetto scopre che il paese è a “rischio legalità” e che quindi tutte le sue proprietà – figlie di abusi, illegalità e soprusi vari – sono a rischio: per scongiurare il pericolo Cetto, convinto dai suoi amici, decide quindi di candidarsi a sindaco contro l’onesto Giovanni De Santis.

Cetto forma la sua giunta, composta esclusivamente da parenti e amici, e inizia la campagna elettorale; in base ai sondaggi, tuttavia, risulta in difficoltà contro De Santis e pertanto si rivolge all’esperto di elezioni Gerardo Salerno, detto Gerry, dipingendosi dietro i suoi consigli un’immagine pulita e riuscendo a stravincere il primo confronto TV tra i due aspiranti sindaci (anche grazie alla conduzione di parte da parte del presentatore).

Cetto

In una vecchia intervista per conto di CultFrame, a ridosso dell’uscita del film, Antonio Albanese ha parlato del film e del suo personaggio:

Cetto è nato tanti anni fa: e dovete credermi, con la politica di oggi (quella del 2011) non c’entra nulla. Sarebbe stato troppo facile. Non è colpa mia se la realtà ha superato la fantasia. Da certi politici ci si salva solo mettendoli in ridicolo, come abbiamo fatto noi. Il personaggio nasce da un certo tipo di micro politica improvvisata che da decenni esaspera questo Paese, non la Calabria, questo Paese. Cetto è il mio personaggio che mi fa ridere di più. Spiegare la comicità è la cosa più difficile e al tempo stesso la più facile del mondo. La comicità ti deve trasmettere energia, gioia, ma deve essere anche leggera e non solo, ti deve dare un messaggio. Io arrivo da un’estrazione popolare, cosa che mi ha dato un certo modo di elaborare la comicità, che è, per come sono fatto io, l’ideale, perché mi permette di arrivare in modo diretto alle persone. Nella comicità ci deve essere uno sforzo. Per me il film è la cosa più comica che abbia mai fatto, è una questione di ironia, è amaro e comico allo stesso tempo. Fare comicità in questo paese è molto difficile, per non essere etichettato, per rinforzare la tua comicità, il tuo modo.”