È considerato dalla maggior parte del pubblico il miglior 007 di sempre. Per la Scozia è un eroe e icona nazionale. È stato il papà di Indiana Jones, un monaco enigmatico ne Il Nome della Rosa e un poliziotto incorruttibile ne Gli Intoccabili. Questo e molto più ha fatto nella sua lunga vita Sean Connery, che oggi omaggiamo in occasione dei suoi 90 anni

Nato a Edimburgo in una famiglia operaia, dopo una serie di piccoli lavoretti e aver posato come modello per la scuola d’arte della città, alla carriera di calciatore preferisce quella di attore, che inizia con una parte nel musical South Pacific nel 1953. Durante la tournée conosce l’attore Michael Caine che diventerà uno dei suoi migliori amici. Nel 1962 Sean ottiene il ruolo che gli cambia la vita e che lo trasformerà in un sex symbol: quello della spia James Bond in Agente 007-Licenza di uccidere. L’attore vestirà gli eleganti panni di 007  per un totale di 6 volte, più una settima al di fuori della saga originale, fino a quando la paura di rimanere incasellato in quel ruolo non lo porta a cercare nuovi personaggi.

Negli anni 70 lavora con i registi più importanti, da Sidney Lumet in Assassinio sull’Orient Express (1974) a John Milius in Il vento e il leone di (1975), da John Hustonin L’uomo che volle farsi re (1975) a Richard Attenborough in Quell’ultimo ponte (1977).

Diventato uno dei divi più famosi e ricercati di Hollywood, nel 1986 recita in due film di grande successo: Highlander – L’ultimo immortale insieme a Christopher Lambert e Il nome della rosa, il giallo tratto dal best seller di Umberto Eco. L’anno dopo arriva anche la consacrazione ufficiale: il ruolo del poliziotto irlandese in Gli intoccabili di Brian De Palma gli fa vincere l’Oscar come miglior attore non protagonista e un Golden Globe.

Nel 1989 Spielberg lo sceglie per interpretare uno dei personaggi  più amati dei suoi film, quello di Harry Jones sr, il papà di Indiana Jones in L’ultima crociata. Negli anni successivi ha recitato in gradi blockbuster come Caccia a ottobre rosso (1990) e piccoli film molto apprezzati come Scoprendo Forrester (2001). Nel nuovo millennio i suoi rapporti con l’industria cinematografica cominciano ad incrinarsi, tanto che la sua considerazione verso «quegli idioti che fanno ora film a Hollywood», lo porta a rifiutare la parte di Gandalf in Il signore degli anelli e a ritirarsi ufficialmente dal cinema nel 2006.

Dal 2008 l’attore è rimasto lontano dalle scene per diversi anni, in cui si è completamente ritirato a vita privata. Negli ultimi anni, è apparso molto di rado ad eventi pubblici: la sua ultima apparizione in pubblico risale al 2017, dove sono apparsi alcuni segni di difficoltà di deambulazione dovuti all’età.

Connery ha sempre professato il proprio orgoglio di scozzese e l’amore profondo per il proprio paese, soprattutto quando se ne è trovato al di fuori. Ha sostenuto con vigore la campagna per una maggior indipendenza della Scozia e ha supportato il Partito Nazionale Scozzese (SNP), sia finanziariamente che attraverso apparizioni pubbliche. Celebri sono le sue uscite pubbliche in kilt, il classico indumento scozzese, e il tatuaggio sul braccio destro “Scotland Forever”, che tuttavia non ha mai per messo che si notasse nei suoi film.