Voi conoscerete la verità, e la verità vi renderà folli.

Bud Spencer e Terence Hill sono una delle coppie più amate del nostro cinema, forse la migliore.
Tra il 1967 e il 1985 la coppia girò insieme 16 film, il diciassettesimo cioè l’ultimo, fu Botte di Natale del 1994 con la regia dello stesso Terence Hill. Una coppia che adoro. Il mio codice morale si è formato grazie a loro e a Kenshiro. Mamma e papà insomma.

 

Ecco, immaginate cosa vuol dire di notte, su una una tv locale, beccare un film western con un biondo e un omone grosso con la barba che fanno a botte contro tutti e notare dopo qualche istante che non sono Bud e Terence. Praticamente un treno che passa velocemente dalla stazione “Confusione” a “Spavento” per fare capolinea a “Curiosità”.

Mi vado subito ad informare. Io sciocco che pensavo di aver trovato una somiglianza, che fosse solo una coincidenza: Cinque (5, five, V) film all’attivo per questa inquietante coppia. Inquietante magari più per me, per come ne sono venuto a conoscenza.

Facciamo ordine: escono i primi film di Bud Spender e Terence Hill, tra cui “I quattro dell’Ave Maria” e “Trinità“. Il botteghino sorride ed incassa dappertutto e proprio per questo, nel 1974, dato l’enorme successo dei due e dei “cazzotti western”, la Aetos Film pensò di fornire la loro replica esatta con un film. Esce cosi “Carambola“, in cui i protagonisti sono Michael Coby, nome d’arte di Antonio Cantafora, e Paul L. Smith, nome d’arte di Adam Eden. I nostri due sosia.

 

E cosi in parallelo mentre quelli veri continuavano sfornare film come “Altrimenti ci Arrabbiamo”, i sosia, che verranno poi venduti col nome di Simone e Matteo, realizzavano il seguito di Carambola e altri film come Simone e Matteo – Un gioco da ragazzi e Noi non siamo angeli. Nei cinema Tedeschi (popolo che adora Bud e Terence quasi più di noi, e di questo ci dovremmo vergognare) quando uscì “Un gioco da ragazzi” ci fu una rivolta, dove il pubblico lanciò le sedie della sala contro lo schermo una volta scoperto l’inganno. Bravi, avete fatto bene. In Francia invece ogni loro film veniva venduto come “Trinità” che fa cose. 

I film comunque avevano una colonna sonora di tutto rispetto, curata da Guido e Maurizio De Angelis noti in questi film con lo pseudonimo di Juniper, mentre in quelli di Bud e Terence come Oliver Onions (ehehe sentivano anche loro puzza di bruciato). 

Ecco quelli originali, che magari ve li siete dimenticati leggendo.

 Ma c’è una cosa che non vi ho detto, che renderà ancora più magica questa favola. In Italia Simone e Matteo hanno le stesse voci di Bud Spencer e Terence Hill (si, anche se Italiani gli originali erano doppiati per avere una voce più godibile). Questo dettaglio fu la concreta spinta che fece partire il treno di cui vi parlavo prima.

 

Come è andata a finire questa storia? Scemando grazie a dio. Il pubblico capì l’inganno abbastanza presto, la corda tirata si spezzò e i due decisero di dismettere gli abiti dei cloni per proseguire la carriera con i loro nomi reali. Antonio Cantafora è stato impiegato come caratterista in numerose produzioni, l’ultima accreditata è del 2004 ne “Il cartaio” di Dario Argento.  Paul L. Smith invece, dopo aver lavorato in film di tutto rispetto come “Fuga di Mezzanotte” e”Dune” è morto nel 2012 in Israele in circostanze mai chiarite.
Bene, ora che conoscete anche voi questa storia, occhio a quando vedete un belloccio biondo con gli occhi azzurri e un barbuto enorme che tirano cazzotti a destra e a manca: non fidatevi ne dei vostri occhi e ne delle vostre orecchie. Fidatevi solo del vostro cuore perchè non è tutto oro quello che luccica. Ma soprattutto perchè se sono Simone e Matteo vedrete un brutto film.

Vi lascio con un pezzetto di un film preso da YouTube in modo da passare subito dal teorico al pratico.