Il film

Riflessione sull’innato provincialismo italiano e riproposizione di un esemplare racconto di illusioni perdute, Sono fotogenico di Dino Risi è una delle migliori prove tra le ultime dell’autore, animata da un Renato Pozzetto particolarmente ispirato, alle prese con consueti surrealismi e accenti amari. Bella prova anche di Aldo Maccione. Uscita: 1980.

La trama

Antonio Barozzi è un trentenne mammone di Laveno con l’obiettivo di diventare attore di cinema e che, per realizzarlo ad ogni costo, decide di trasferirsi a Roma. Qui inizia a prendere parte ad alcune pellicole e conosce Cinzia, una bellissima ragazza, anche lei aspirante attrice. Ben presto finisce vittima di personaggi senza scrupoli che non esitano a illudere gli aspiranti attori lasciandoli al verde, in particolare del cinico e avido avvocato Pedretti che si propone come suo agente.

Tra un viaggio senza speranza a Los Angeles all’inseguimento di un produttore cinematografico e l’attività di venditore di shampoo ai semafori, Antonio persiste con la ricerca di successo nel cinema. Purtroppo il suo orgoglio provinciale lo porta a compiere una scenata plateale durante una ripresa con Monicelli e Gassman. Relegato a ruoli marginali, durante l’ennesima comparsata in un film, come controfigura di Monica Vitti, Antonio ha un incidente d’auto che lo lascerà zoppo per sempre. Intanto Cinzia si scopre incinta e, complice il suo amante Sergio, tenta di attribuire la paternità ad Antonio.

Accantonati i sogni di gloria, Antonio torna al suo paese, sposa la fidanzata Marisa che l’aveva pazientemente atteso e adotta i due gemelli partoriti da Cinzia che, complici le sue capacità “di letto”, riesce a ottenere parti più importanti. Pur restando ossessionato dal cinema, accetterà la proposta del padre di seguirlo in un grigio, ma sicuro, impiego bancario.

L’intervista di Renato

In una vecchia intervista Renato Pozzetto ha dichiarato:

Insieme a La patata bollente, che è il più attuale, Il Ragazzo di Campagna che è il più fortunato perché visto tanto nei passaggi televisivi, Sono fotogenico è uno dei miei migliori film, che mi portò addirittura al Festival di Cannes (è stato presentato fuori concorso al Festival di Cannes del 1980).

Continua: 

Vi racconto anche un episodio poco noto: dopo quella esperienza ho ricevuto molte richieste, anche veri e propri copioni, da produzioni francesi. Avrei potuto avere una carriera oltralpe importante, ma devo dire che all’epoca il fatto di non avere continuato su questa strada non mi ha creato problemi, perché il lavoro in Italia andava molto bene, non mi mancava nulla e non sentivo il desiderio di rilanciarmi.

Anche se in realtà, precisiamo che Sono Fotogenico registrò uno scarso consenso di pubblico con sole 490.000.000 di lire di incasso. Se comparate con altri film con Pozzetto del periodo, appare evidente il flop.