Vacanze di Natale uscì nel 1983 diretto da Carlo Vanzina. Commedia prodotta da Filmauro e Luigi ed Aurelio De Laurentiis, amara fotografia in chiave ironica dell’Italia vacanziera, secondo la mentalità degli anni ottanta. Definito fin dall’uscita il primo “instant movie” del cinema italiano, dove cioè i fatti narrati si svolgono nel presente dello spettatore, con il tempo è diventato l’antesignano di un fortunato filone cinematografico, definito successivamente dalla stampa specializzata moderna “cinepanettone”.

TRAMA

Le famiglie italiane più rinomate, ricchi signori milanesi e romani, si danno appuntamento a Cortina d’Ampezzo per trascorrere le vacanze natalizie nella località turistica delle Dolomiti. Ci sono i Covelli, una famiglia di ricchi costruttori edili: l’avvocato Giovanni Covelli, il capofamiglia annoiato dalla routine delle vacanze di Natale, la moglie snob attenta solo all’immagine, e i tre figli Roberto, Diamante e Luca. Il primo è giunto a Cortina d’Ampezzo direttamente da New York con la bellissima fidanzata Samantha; la seconda, scorbutica e inquieta, ha un pessimo rapporto con Roberto; il terzo pensa più allo sport (e in particolare alla Roma, di cui è tifoso sfegatato) che alla fidanzata Serenella, la quale per gelosia gli fa credere che il suo migliore amico, il borgataro Mario, si sia invaghito di lei. Mario, venuto in vacanza da Roma a Cortina con la sua famiglia un po’ rozza ma simpatica, è interessato in realtà a Samantha e riesce a trascorrere con lei la notte di Capodanno, con la promessa di rivedersi anche nei periodi successivi, quando le vacanze saranno finite, e a riappacificarsi con Luca, che gli chiede scusa per aver creduto alla storia falsa di Serenella.

Vacanze di Natale, Enrico Vanzina: “Toninho Cerezo riceve ancora i messaggi su cosa faccia a capodanno…”

DE SICA: “MARA VENIER MI CHIAMO’ALLE 3 DI NOTTE PER CHIEDERMI DOVE FOSSE JERRY”

A Domenica In Christian De Sica ha raccontato un aneddoto sulle riprese del film davanti a Jerry Calà e Mara Venier:

«Eravamo sul set quando una sera Jerry Calà mi disse che aveva un appuntamento con una persona e mi chiese di coprirlo se avesse chiamato Mara Venier. La scusa era che stava giocando con degli elettricisti a briscola. Alle 2 di notte mi chiama Mara e io non rispondo. Mi richiama alle 3 di notte e io le dico che Jerry Calà stava giocando a carte e lei: “Ma quale briscolaaa, quale briscolaaa.”»

A quel punto Jerry Calà ha raccontato la sua versione dei fatti: “Mi addormenti mentre giocavo e chiusero il locale, rimasi a dormire li”