Ieri è uscita su Netflix la miniserie Wanna che racconta lo scandalo delle televendite di Wanna Marchi e sua figlia Stefania Nobile negli anni 90. Proprio Wanna Marchi è stata intervistata dal Corriere.it dove ha raccontato il suo punto di vista:

Come avete reagito alla serie?

Stefania e Wanna: «Abbiamo guardato le quattro puntate. È un bel lavoro, di ricerca e di montaggio. Ma molte verità, importanti per capire la nostra storia, sono state omesse. Forse gli autori hanno intenzione di fare una seconda serie. Ma comunque uscirà presto anche un nostro libro, con tanti altri dettagli che nella serie non sono stati messi. Abbiamo apprezzato molto ciò che ha detto il maestro Do Nascimento nell’intervista. Molto presto vorremmo andarlo a trovare in Brasile. Non l’abbiamo mai più visto né sentito dal 2001. Adesso cercheremo di metterci in contatto con lui. Lo abbiamo sempre considerato un nostro amico».

Prima dell’incontro con il mago, tra gli anni ’80 e ’90, Wanna Marchi ha costruito una fortuna vendendo diete dimagranti, prodigiose creme d’alghe, lo “scioglipancia”, di cui nella serie raccontate il processo di ideazione, e l’iconico “D’accordo”. Perché poi è passata dalla guerra al grasso alla vendita della fortuna?

Wanna: «Il “d’accordo” mi è venuto naturalmente, non l’ho studiato. Come in tutte le cose che facevo, andavo a intuito. Passare alla vendita dei numeri del lotto? Lo facevano già tutti. Per una volta nella mia vita, ho copiato un’idea di altri. Ho preso spunto dallo Stato. La lotteria non forse la stessa cosa?».

FONTE CORRIERE